Roger Federer non crede all’idea di poter giocare a porte chiuse. O almeno così ha detto, nel corso di una videochat pubblica tenuta insieme a Gustavo Kuerten qualche giorno fa. Il campione svizzero è convinto che verrebbe snaturato troppo il gioco. In effetti, se pensiamo al supporto che Federer ottiene ogni volta che scende in campo in ogni angolo del mondo, non si fatica a comprendere questa posizione.
“Giocare a porte chiuse per me è inimmaginabile”
Così ha detto il numero 4 del mondo, lanciando di fatto una proposta che dovrà essere valutata nell’immediato futuro e che prevede la presenza di almeno un terzo degli spettatori che gli impianti possono ospitare normalmente, quando operano a pieno regime.
Un posizione quella di Federer, che si contrappone a quella di Rafael Nadal e Novak Djokovic che, qualche settimana fa, hanno rivelato di aver a lungo discusso tra loro e di aver concluso che, al fine di poter riprendere a giocare il prima possibile, la loro soluzione è esattamente quella delle porte chiuse. Anche a questo proposito, lo stesso Nole ha chiarito di recente:
“Non è che smani dalla voglia di giocare a porte chiuse, ma non giochiamo a tennis solo per noi stessi, siamo parte di un sistema e siamo professionisti, dobbiamo fare ciò che è meglio per il circuito”
Djokovic tornerà per la prima volta in campo il prossimo 15 giugno per l’Adria Cup, di cui è anche l’ideatore. Si tratta di un torneo itinerante, che riavvierà il tennis nell’area balcanica e che prenderà il via nella sua Belgrado. Per ora hanno aderito, tra gli altri, Dominic Thiem, Alexander Zverev e Grigor Dimitrov.
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