La campionessa polacca ha sorpreso tutti nella conferenza stampa seguita alla sua sconfitta contro Mirra Andreeva, la nuova stella del circuito
E due. Consecutive. Magari diverse, con un peso specifico differente, ma identiche nell’esito finale. La nuova superstar del tennis mondiale, l’ancora 17enne Mirra Andreeva, sta collezionando gli scalpi delle campionesse che incontra sul suo cammino nel suo sfavillante inizio di 2025.

La vittima preferita dell’atleta russa è diventata, udite udite, quella Iga Swiatek che appena un anno fa, di questi tempi, aveva accumulato un vantaggio siderale sull’allora numero due del mondo, e attuale leader del ranking WTA, Aryna Sabalenka. Peraltro anche lei sconfitta dal ciclone proveniente dalla fredda Siberia che però, tanto in quel di Dubai quanto ad Indian Wells, si è evidentemente adattato alla grande alle diverse condizioni climatiche.
A caccia di un titolo ancora mancante in un avvio di stagione che le ha regalato finora ben poche soddisfazioni, la tennista polacca ha ancora una volta battuto il muso contro la freschezza della sua più giovane rivale. Se nel Masters 1000 asiatico la sconfitte era stata davvero netta (doppio 6-3 a favore della russa), in California il match è stato molto più combattuto.
Andreeva ha prevalso 6-3 al terzo set, dopo esser stata travolta dalla quattro volte campionessa al Roland Garros con un eloquente 6-1 nel secondo parziale. Poco male. Quando si è trattato di raccogliere le energie mentali e fisiche, la russa ha dato il meglio di sé, impedendo ad Iga di vincere per la terza volta in carriera sul cemento americano.
Swiatek ancora ko: “Lei non sente la pressione”
Nella conferenza stampa seguita alla seconda sconfitta consecutiva contro il prodigio del tennis mondiale, Swiatek non ha cercato scuse, ponendo però l’accento su un aspetto che forse in pochi avevano colto.

“Mirra ha sicuramente giocato meglio e probabilmente con più coraggio nei momenti chiave. Ovviamente ricordo alcuni colpi che avrei potuto giocare meglio, ma nel complesso credo che sia stata una partita di alto livello. Il vento ha giocato un ruolo importante: a volte è stato difficile uscire da situazioni difficili quando lei colpiva molto con il vento, mentre io giocavo contro“, ha esordito.
“Lei ha giocato molto liberamente, senza alcuna pressione. Si vede che non ha grandi aspettative e che a volte si accontenta di giocare liberamente. Per quanto mi riguarda, non riesco nemmeno a ricordare l’ultima volta che ho potuto rischiare, rilassarmi e colpire senza pensieri. Quando provo a farlo ora, soprattutto nei momenti importanti, mi sembra più un gesto disperato che un rischio calcolato. È difficile da spiegare a chi non gioca a tennis: è un misto di istinto, intuizione. Quasi qualcosa di metafisico“, ha concluso la 23enne di Varsavia.
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