A sorpresa un drammatico annuncio scuote tutto il mondo del tennis: è stato un lutto, terremoto Matteo Berrettini. Ecco cos’è successo
Dopo la conquista da protagonista, al pari di Jannik Sinner, della seconda Coppa Davis di fila, Matteo Berrettini non ha raccolto più grandi soddisfazioni (almeno per il momento).

Dopo il ko al debutto nell’Atp 500 di Rotterdam ed essere uscito al secondo turno degli Australian Open, che hanno incoronato per la seconda volta consecutiva il numero 1 del ranking Atp, il ‘bombardiere’ romano, in coppia con Lorenzo Sonego, ha trovato la strada sbarrata ai quarti di finale del Masters 1000 di Indian Wells dai numeri 1 del seeding, Marcelo Arevalo e Mate Pavic, che si sono imposti con i parziali di 7-6, 6-4.
Ancora una volta niente da fare per “The hammer” che, comunque, per la prima volta in carriera, in coppia con Sonego, si è spinto così in avanti nel torneo di doppio di un Masters 1000. Insomma, un periodo decisamente poco fortunato, quello attraversato dal numero 29 del mondo, come conferma un drammatico annuncio: è stato un lutto.
Matteo Berrettini: “Mio padre si è convertito al padel e siamo in lutto”
Crescono di giorno in giorno i praticanti e gli appassionati di padel che è senza ombra di dubbio lo sport del momento. Nella folta schiera dei contagiati dalla febbre della padella anche il padre di Matteo Berrettini. Ospite del podcast “Tintoria”, è stato lo stesso finalista dell’edizione del 2021 di Wimbledon a rendere noto che il padel è entrato anche nella sua famiglia: “Ho un padre che si è convertito a questo sport e noi siamo in lutto. E’ campione italiano over 60 e ne va orgoglioso”.
Ma a dividere Berrettini senior e Berrettini junior non è solo la passione del primo per il padel che il secondo considera “un incrocio tra il tennis e lo squash” ma anche il differente atteggiamento nei confronti della scaramanzia che, è notorio, è molto diffusa tra gli sportivi.

“La scaramanzia? La uso per tenere alta la concentrazione prima di una partita e non avere distrazioni. Di base, però, non sono un tipo scaramantico. L’ho sempre considerata una sorta di debolezza. Mio padre invece in Davis ha preteso di avere sempre lo stesso posto per tutte e tre le partite. Io non la vivo così ma poi alla fine mi ha fatto: ‘Però alla fine avete vinto’, la puntualizzazione del 28enne romano.
Del resto, come insegnava il grande e mai dimenticato drammaturgo e attore, Eduardo De Filippo, “essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male“. Evidentemente è della stessa opinione anche il padre dell’ex numero 6 del ranking Atp.
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