Jannik Sinner attende con ansia di sapere quale sarà l’entità della sua squalifica e cosa succederà al suo posizionamento nel ranking: dove potrebbe ritrovarsi in estate
Il numero uno del mondo spera di non dover saltare nemmeno un torneo dopo la sentenza del TAS, che arriverà tra il dibattimento del 16-17 aprile. Per il fresco vincitore degli Australian Open rischia di esserci un brutto balzo all’indietro in classifica ATP.

Il dominio di Sinner sul tennis mondiale è solo all’inizio o così sembra. La seconda vittoria consecutiva agli Australian Open è stata la testimonianza della maturità raggiunta dal giocatore di San Candido che il 17 febbraio supererà Alcaraz come numero consecutivo di settimane da numero 1 del mondo. Jannik sta per issarsi a 37, pur non avendo giocato Rotterdam e decidendo di tornare solo a Doha. Il più vicino inseguitore resta Alexander Zverev, che però continua a distare circa 3000 punti, davvero non pochi.
Carlo Alcaraz è fermo al numero 3, anche se il successo in Olanda della scorsa settimana potrebbe dargli la giusta fiducia per tornare a quel numero uno che gli è lungamente appartenuto. Quello che potrebbe cambiare però le carte in tavola è l’eventuale squalifica di Sinner da parte del TAS, qualora dovesse essere accettata l’obiezione della WADA, con il ricorso che ha fatto già molto discutere.
La squalifica di Sinner aiuterebbe tutti gli inseguitori: come verrebbe ridisegnata la classifica
Sinner in questa parte dell’anno deve difendere punti importanti ad Indian Wells (semifinale) e a Miami (dove vinse lo scorso anno). Poi sulla terra rossa ci sono le semifinali a Montecarlo e Parigi, mentre a Roma non scese in campo. Dal canto loro, però, i suoi avversari sono costretti a fare davvero benissimo, visto che soprattutto Alcaraz deve difendere punti pesantissimi (vince Indian Wells e Roland Garros). Se tutto dovesse filare liscio senza squalifica, Sinner potrebbe restare in vetta almeno sino al 9 giugno (dopo la fine del Roland Garros) portando a 53 settimane consecutive la sua striscia.

Qualora invece Losanna dovesse usare il pugno duro la sua classifica sarebbe altamente compromessa e bisognerebbe vedere la lunghezza dello stop per capire quante posizioni può perdere. Di certo anche con solo un paio di mesi, Zverev, Alcaraz e Djokovic sono pronti a balzargli davanti. Vedremo come andrà a finire la vicenda a metà aprile per il caso Clostebol.
Alcaraz stavolta sbotta: il campione spagnolo non ne può più