È tutto pronto per l’esordio nelle Finals8 di Coppa Davis dei campioni in carica. L’Italia affronterà ai quarti di finale l’Argentina, avversario ostico ma non impossibile da superare. Ecco le parole del capitano Filippo Volandri, Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti.
Le parole dei protagonisti
L’Italia è pronta a difendere la vittoria della Coppa Davis 2023. Jannik Sinner e compagni proveranno l’impresa storica dalla sfida all’Argentina. Capitan Volandri, oltre all’altoatesino, potrà fare affidamento sui singolaristi Berrettini e Musetti, oltre alla coppia collaudata di doppio composta da Simone Bolelli e Andrea Vavassori.
“Siamo concentrati sull’obiettivo. Le condizioni sono diverse, ma in Italia abbiamo giocatori che si abituano velocemente. Siamo felici di essere qui e pronti. Anche Jannik, a giudicare dall’ultima settimana, lo è. Siamo nel mezzo di un percorso iniziato quattro anni fa. Ho sempre chiesto ai ragazzi disponibilità. Ormai mi hanno abituato a darmela. Ho cinque ragazzi straordinari qui e anche tanti a casa. Mi vorrei soffermare su chi non è qui oggi e mi hanno dato piena disponibilità ad esserci fino all’ultimo, per ogni evenienza. Bisogna riconoscere alla squadra, che non è fatta solo da me e dai cinque ragazzi qui, ma da tutti quelli che ne hanno fatto parte e ne faranno parte, un grande senso di appartenenza”.
Oltre alle parole del capitano, in conferenza stampa sono intervenuti anche Berrettini e Musetti, portavoce di un gruppo pronto a giocarsela.
“Abbiamo lavorato tanto per essere qui, fortunatamente la nostra è una delle squadre più lunghe che ci siano. Per me è una grandissima vittoria anche solo essere qui. Siamo concentrati sull’obiettivo, che è intanto vincere contro l’Argentina e come sempre fare gruppo” (Berrettini).
“Sentire che mi dicono ‘Muso metti la musica’, fa capire quanto siamo uniti. Questo è uno degli appuntamenti più importanti per noi. Siamo detentori del titolo, avremo i riflettori addosso. Siamo maturi e completi più dell’anno scorso. Ma si sa che in Davis non basta. Siamo carichi e pronti per confermare il titolo” (Musetti).