Calendario Atp, Humbert attacca Sinner: facile per lui, ma se fosse il 50 del mondo?

Le troppe partite e i numerosissimi tornei nel calendario Atp sono un argomento sempre più in voga tra i tennisti del circuito maggiore. L’ultimo ad esprimere la propria opinione è stato il francese Ugo Humbert in un’intervista con Tennis Majors.

L’attacco a Sinner

Carlos Alcaraz e Stefanos Tsitsipas, nonostante una classifica invidiabile e tutti i vantaggi che ne traggono, si sono molto lamentati nelle scorse settimane circa un calendario Atp troppo affollato. Soprattutto lo spagnolo, infatti, ha lanciato l’allarme su quella che potrebbe diventare una situazione non più gestibile senza infortunarsi.

Di tutt’altro avviso, il nostro Jannik Sinner. Il numero 1 del mondo ha chiarito che sì le partite sono moltissime, ma che ognuno possa decidere a quali tornei prendere parte e quali saltare per allenarsi.

Questo punto di vista non è andato a genio al numero 18 del mondo Humbert che, intervistato da Tennis Majors, ha lanciato un attacco all’altoatesino.

L’Atp non va mai nella direzione dei giocatori. Mi dispiace, ma penso che già la sciocchezza più grande sia aver messo i masters1000 in due settimane. È stancante. Ci dicono che guadagniamo di più, ma non è vero: abbiamo il doppio dei costi.

Ci sono anche molti ragazzi che si infortunano. Anche da seguire in TV non credo ne valga nemmeno la pena, non si capisce chi gioca e quando. È tutta una questione di soldi, ma non è solo quello…

Ho avuto un periodo, la stagione nordamericana, in cui non stavo bene, mi sentivo stanco, esausto per i viaggi e per la lontananza da casa.

È troppo difficile, troppo difficile. Stanno ancora andando in quella direzione. L’anno prossimo, anche i masters1000 in Canada e Cincinnati si svolgeranno in due settimane. Penso che sia una sciocchezza, la stagione è troppo lunga. Non esiste nessun altro sport in cui hai solo un mese libero. Finirò la mia stagione subito dopo Metz e partirò un mese dopo per la United Cup che inizierà il 27 dicembre. Non posso nemmeno passare il Natale a casa.

Sento alcuni, come Jannik Sinner, che dicono che puoi scegliere di non giocare. Ma non sono nemmeno lucidi… Quando sei cinquantesimo, sessantesimo al mondo, cerchi di giocare il più possibile per scalare la classifica. Bisogna rivedere la situazione”.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie