Rune si racconta: arrivato troppo presto al top. E su Sinner e l’Italia…

Holger Rune, prima dell’esordio con Carlos Alcaraz al Six Kings Slam, ha rilasciato un’interessante intervista ai colleghi di Quindicizero in cui ha parlato a tutto tondo della sua carriera. Il danese ha analizzato la situazione di classifica di un paio d’anni fa e lasciato un simpatico commento su Jannik Sinner e l’Italia in generale.

Rune vuole rialzarsi

Negli ultimi due anni non sta trovando pace, figuriamoci risultati importanti. Rune è entrato in un circolo di infortuni che non gli permettono di esprimersi al meglio. Oltre a questo, i continui cambi di allenatore non gli danno la giusta continuità per poter tornare quello di un tempo.

Forse, però, anche lo stesso Rune non si sente più quello di prima. Come se i risultati raggiunti in giovanissima età l’abbiano spinto ad accontentarsi e a non spingere più sull’acceleratore come prima.

Ho appreso molto da tutti i miei coach. Ho pensato di cambiare dopo aver lavorato per quindici anni con lo stesso coach e sono contento della decisione perché avevo bisogno di trarre ispirazione da fonti per me nuove. Si cerca sempre di migliorare e di capire se stiamo sfruttando al meglio il nostro potenziale. Ora so meglio cosa funziona per me e di cosa ho bisogno.

Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 ero degno dei top10, ma onestamente non ero pronto per la quarta sedia, che ho raggiunto più per demeriti di chi non aveva difeso i suoi punti della stagione precedente. Non ero preparato tennisticamente e nemmeno mentalmente al ruolo. Oggi ho più esperienza e sono più consapevole nell’adattarmi alle situazioni; sono più a mio agio e l’aspetto mentale ne trae beneficio”.

Successivamente, Holger ha voluto parlare del proprio rapporto con Sinner e l’Italia in generale.

È bellissimo giocare con Sinner, il livello è sempre altissimo e lui è molto professionale. Amo l’Italia perché adoro la passione che trovo lì e che manca un po’ in Scandinavia; da voi l’atleta sente l’energia dei tifosi, un momento che noi tennisti adoriamo”.

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