Se c’è una nazionale che in questa prima fase ha senza dubbio convinto, questa è la Russia di Daniil Medvedev e Karen Khachanov, guidata da Marat Safin. I due classe 1996 non hanno sbagliato praticamente nulla, lasciando sul terreno solo una partita, in doppio contro gli Stati Uniti (in una serie già vinta tra l’altro) e vincendo tutti gli altri match.
Prima è arrivato il 3-0 contro l’Italia, grazie alle vittorie di Khachanov (2-0) su Travaglia e di Medvedev in rimonta su Fognini. Poi, appunto, il 2-1 contro gli americani, grazie alle vittorie contro Taylor Fritz e John Isner in singolare. E infine il netto 3-0 sulla Norvegia di Casper Ruud, agnello sacrificale del girone.
Lo strapotere di Medvedev e Khachanov, finora, è stato devastante. Il salto di qualità con l’innesto del numero 5 del mondo al posto di Andrey Rublev (che era il numero due russo in Coppa Davis, giocata, peraltro, alla grande) è stato evidente. Sulla carta la Russia ha tutto per arrivare fino in fondo, non solo quest’anno, ma anche per diversi anni a venire.
Marat Safin è molto soddisfatto. “Daniil e Karen sono ragazzi speciali, li sto aiutando al massimo che posso. Mi sto divertendo molto ad analizzare ciò che succede in campo e a provare a impostare il loro gioco”. E riguardo al suo futuro nel tennis, l’ex numero uno del mondo non esclude nulla: “Come ho detto, mi sto divertendo molto. In futuro chissà”.
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