Novak Djokovic ha vissuto un 2023 da sogno con tre titoli slam (Australian Open, Roland Garros e US Open) e la vittoria alle Atp Finals contro il nostro Jannik Sinner. In una recente intervista con la CBS, il serbo ha riavvolto il nastro delle emozioni, parlando dei suoi nuovi rivali e di alcuni lati oscuri del proprio carattere.
Le nuove rivalità
Nel 2023 Djokovic si è, per la prima volta in carriera, eretto a giocatore con più titoli slam della storia (24). Fino al 2022, infatti, il serbo ha rincorso i rivali storici Rafael Nadal e Roger Federer, rispettivamente fermi a 22 e 20 major.
Un cammino quasi perfetto, con le uniche macchie rappresentate dalla sconfitta con Carlos Alcaraz in finale a Wimbledon e da quella con Sinner in semifinale di Coppa Davis. Proprio delle sue nuove rivalità ha voluto parlare ai microfoni della CBS.
“Penso che in questo momento la mia motivazione extra provenga dai giovani che sono affamati di successo e sono ispirati a giocare al meglio contro di me. In un certo senso, hanno risvegliato la bestia che è in me. Carlos Alcaraz è il giocatore più completo che ho visto da molto tempo. La sconfitta a Wimbledon mi ha fatto inca**are così tanto che poi ho dovuto vincere tutto in America. Questa rivalità è una grande opportunità per impegnarmi più che mai”.
Nole, successivamente, si è voluto soffermare su alcuni comportamenti non proprio sportivi avuti durante le partite.
“Siamo esseri umani, la differenza tra i grandi campioni e chi lotta per raggiungere il massimo livello sta nella capacità di non restare troppo a lungo in quelle brutte emozioni. Nel mio caso dura un tempo relativamente breve e, quando accade, lo accetto subito. Potrei esplodere tante volte, potrei urlare in campo, ma preferisco resettare e riprendermi.
La pressione e lo stress sono molto più grandi quando il pubblico è contro di te. È stato così per gran parte della mia carriera, ma ho imparato a essere il migliore in un ambiente ostile. La gente pensa che in realtà sia meglio per me se il pubblico non mi supporta. A volte è successo così ma, d’altra parte, mi diverto di più quando ho un buon appoggio da parte del pubblico.
Sicuramente ho rotto tante racchette durante la mia carriera, non ne vado fiero. Mi vergogno di me stesso quando lo faccio, ma allo stesso tempo mi accetto come un essere umano imperfetto e con difetti”.
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