Dietro le quinte del «fenomeno» Sinner. Parla il manager

Jannik Sinner non è un giocatore di tennis qualsiasi, ma un vero fenomeno a 360° che necessita di essere supportato e tutelato. Parlano i risultati, il suo carisma, il suo seguito: tutto ciò che lo circonda. E non è un caso che l’altoatesino sia finito tra le fila di una delle migliori aziende per quanto riguarda la gestione degli aspetti sportivi della vita di un campione e della relativa immagine. Ci riferiamo alla StarWing Sport Management, società fondata (nel 2011) e guidata da Lawrence Frankopan.

A far luce sulla storia della compagnia e a raccontare il rapporto tra la stessa e il classe 2001 nostrano, ci ha pensato proprio il manager britannico in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.

Dietro le quinte del fenomeno Sinner

jannik sinner
Foto Twitter Federtennis

“Quando Stan Wawrinka ha vinto l’Australian Open, per la StarWing è stato un momento di svolta. Perché gestire un giocatore capace di vincere uno Slam nell’era di Rafa e Roger, è qualcosa di raro”, ha raccontato Frankopan alla Rosea.

Poi, riferendosi alle modalità di azione dell’azienda, ha spiegato: “Preferiamo restare dietro le quinte, è il nostro modo di lavorare. Insomma sappiamo che i protagonisti della storia non siamo noi ma i nostri atleti”.

Nel roaster della società sono passate anche altre stelle come Chris Evert e Goran Ivanisevic: “Per me è un orgoglio che abbiano scelto di lasciare il colosso Img per seguirmi, sono vere leggende”, ha affermato il britannico.

Su Sinner

“Ricordo il nostro primo incontro, mi ha colpito per la sua serietà e la sua umiltà. Un ragazzo così giovane che ti guarda negli occhi, educato, che parla in maniera appropriata. Davvero una perla rara. Chi come noi lavora col marketing vive come una benedizione avere un atleta serio ma capace anche di raccontare storie. Non si tratta solo di colpire palle e sollevare trofei. Sono l’umiltà e la capacità di piacere alle persone che fanno la differenza. E poi Jannik ha una storia da raccontare, doveva diventare campione di sci, lo è diventato con la racchetta”.

I miglioramenti e l’equilibrio delicato

“Sto cercando di aiutarlo a diventare il miglior giocatore possibile. E spesso l’equilibrio è molto delicato: devi cercare di costruire un giro di affari intorno a lui ma senza togliere energie al progetto sul campo. È un lungo percorso, e come ogni percorso ha i suoi alti e i suoi bassi. La fortuna è che Jannik è una persona estremamente dedicata, che ama lavorare e allenarsi e ha il tennis come suo primo obiettivo”.

Sinner non è uno sprovveduto, anzi. Valuta e si interessa degli accordi che va a stipulare: “Ed è importante, in questo percorso sto anche cercando di introdurlo al business, di fargli capire cosa è buono per lui e cosa meno. Insomma essendo così intelligente è giusto che crescendo sia sempre più coinvolto in quello che lo riguarda. Abbiamo avuto offerte incredibili che abbiamo rifiutato perché non vanno bene per la persona che Jannik è. Per il messaggio che vogliamo passi di lui”.

Nel frattempo Sinner, grazie al contratto siglato con la Nike, ha raggiunto un guadagno di circa 20 milioni a stagione. Cifra maturata anche in virtù delle sponsorizzazioni con Head, Lavazza, Rolex, Technogym, Parmigiano Reggiano, Alfa Romeo, Fastweb, Gucci, Intesa San Paolo e Panini. Prossimamente, il numero uno azzurro avrà inoltre un proprio marchio (simbolo della volpe), proprio come i campionissimi dello sport mondiale.

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