Forza, cuore, classe: vince ancora Nadal. Ma Medvedev è un leone (quasi) indomabile

Rafael Nadal è per la quarta volta in carriera campione degli Us Open. Cinque set, quattro ore e 54 minuti per avere ragione di Daniil Medvedev, un leone (quasi indomabile), con un istinto tennistico senza eguali, almeno per la sua generazione. Una finale durissima per Rafa, forse la più dura della sua carriera, che però vale allo spagnolo lo Slam numero 19. Ora è a solo un titolo di distanza dal record di Roger Federer.

Due partite in una. La prima, bruttina, fino al sesto gioco del terzo set, ha visto Rafa dominare nel risultato, con un russo molto volenteroso, ben organizzato nel gioco, ma molto poco concreto. La seconda, dal sesto gioco del terzo set in avanti, che diventa una specie di kolossal, in cui Medvedev fa vedere a tutto il mondo perché è il principale candidato a raccogliere la pesantissima eredità dei Big Three. Ma alla fine della quale la spunta, ancora una volta, il super-campione spagnolo.

Nadal batte Medvedev 7-5, 6-3, 5-7, 4-6, 6-4 – La cronaca

Primo set: Nadal-Medvedev 7-5

Parte meglio il russo, Nadal è stranamente contratto, innervosito dal giudice di sedia, che a suo modo di vedere non gli concede abbastanza tempo per il servizio. Già nel primo game Medevedev avrebbe l’occasione per conquistare il break ma Rafa si salva. Ma l’appuntamento è solo rinviato e al terzo gioco il russo si porta sul 2-1. E’ una sveglia per lo spagnolo, che, complice un passaggio a vuoto del nuovo numero 4 del mondo, ottiene subito il controbreak.

Ma la partita continua a essere nervosa. Ed equilibrata. Daniil ha impostato bene la partita: scambi il meno prolungati possibile, continui cambi di ritmo e ribaltamenti di campo. Nadal è preoccupato, ma al settimo game arrivano tre palle break. Palle break che però vengono vanificate da Medvedev, anche per un’inedita serie di incertezze in risposta di Rafa. Siamo 4-4. Lo spagnolo tiene però benissimo i suoi turni di servizio, mentre continua a mettere in difficoltà il russo nei turni in risposta. Il decimo gioco è una guerra di nervi, al termine della quale (14 punti) la spunta ancora Medvedev.

Il primo set sembra ormai indirizzato al tie-break. Ma sul 6-5, Nadal si procura due palle break che valgono due set point. La prima è sprecata con un brutto errore in break. La seconda, invece, viene concretizzata alla grande, con un lob che Medvedev ribatte in rete. 7-5 Nadal.

Secondo set: Nadal-Medvedev 6-3

Anche il secondo set si apre con una palla break per il nuovo numero 4 del mondo, ma anche in questo caso il 18 volte vincitore Slam (per ora) è bravo a negare le chance all’avversario. Non è un Nadal perfetto: al servizio fatica a trovare la prima, in risposta non è letale come in altre partite. Eppure è avanti e la cosa non può piacere a Medvedev, le cui velleità sono al momento frustrate dal cinismo del numero 2 del mondo. Stranissimo il quarto gioco, in cui il russo alterna clamorosi errori a giocate fantastiche. Per Rafa arrivano ben quattro palle break, ma alla fine è costretto a cedere, anche per un gioco un po’ troppo attendista.

Nel sesto game, però, il break arriva. Il cambio di ritmo dello spagnolo è evidente, vuole affondare il colpo e si vede. E anche grazie ad un paio di scambi e di recuperi irreali, riesce a prendersi un vantaggio che potrebbe risultare decisivo. Sul 5-3, Nadal va a servire per chiudere il secondo set. E lo chiude 6-3. Medvedev sembra a corto di soluzioni. Se vuole rientrare in partita, deve rischiare di più.

Terzo set: Nadal-Medvedev 5-7

Il primo game del terzo set si apre con uno scambio fantascientifico (uno dei punti più belli della finale e del torneo) vinto da Medvedev, che parte in maniera più aggressiva rispetto a come ha finito il secondo set. Ma Rafa è snervante: rimanda indietro tutto, varia il gioco splendidamente con il back e al quinto gioco arriva, inesorabile, il break del 3-2 Nadal.

Quando tutto sembrava ormai avviato verso la conclusione, arriva il calo di tensione che non ti aspetti: nel sesto gioco, complici alcuni errori inaspettati del 12 volte campione Roland Garros, arrivano tre palle break per Medvedev: la terza è quella buona e arriva il contro-break.

Nei game successivi Nadal ricomincia a lavorare ai fianchi del russo, che però è generosissimo e salva il possibile e anche l’impossibile, scatenando la reazione positiva di un pubblico con cui non erano mancati i problemi nei giorni precedenti. Ora la partita è bellissima, uno scontro aperto senza esclusione di colpi. Nel nono gioco arrivano due palle break per Rafa, ma Daniil è bravissimo ad annullarle.

Ora Medvedev è completamente in trance agonistica. Si porta facilmente sul 6-5 e nel dodicesimo gioco si procura tre palle break senza subire neppure un quindici. Gliene bastano due per chiudere, a sorpresa, il terzo set a suo favore 7-5. Si va al quarto.

Quarto set: Nadal-Medvedev 4-6

Tutto da rifare per Rafa, che pensava di aver già portato a casa l’incontro e invece si ritrova a doversi sudare il successo contro un avversario completamente rinato. E il magic moment del russo si conferma anche nella quarta frazione. Qui, a dire il vero, succede poco fino al decimo game, quello finale. Una palla break per Medvedev e due palle break per Nadal, fino a che, a sorpresa, arriva il 6-4 finale con due passanti fulminanti di un Daniil che ora non sbaglia più niente.

Quinto set: Nadal-Medvedev 6-4

Si va al redde rationem finale. L’inerzia sembra ora tutta dalla parte del russo, anche se il pubblico dell’Arthur Ashe è tornato con Nadal e continua a gridare “Rafa, Rafa”. Lo spagnolo si ritrova a dover salvare subito tre palle break ed è bravo a farlo nel secondo gioco. Nel quinto, invece, il lampo di classe cristallino: Nadal recupera da 0-40 e trova il break del 3-2 con un rovescio in corsa di una precisione e una potenza incredibili. Nel game successivo consolida il vantaggio, nonostante “l’uomo di gomma” Medvedev gli renda ogni punto complicatissimo.

Il game numero sette segna un’altro punto, forse questa volta davvero decisivo, a favore di Rafa. Anche in questo caso, sotto 30-0, reagisce e porta a casa il secondo break, il terzo gioco consecutivo. Ed ora può andare a servire per il match e per vincere per la quarta in carriera gli Us Open. Niente da fare, questa incredibile partita non ne vuole sapere di finire. Arriva il primo break del set per Medvedev (anche a causa di due doppi falli di Rafa) e siamo 5-3 per lo spagnolo.

Nel game successivo, con il russo al servizio, arrivano due match point per Rafa, ma ancora una volta Daniil si salva. Si gira di nuovo, con Nadal che ha un’altra opportunità per vincere, non può più sbagliare. La tensione è alla stelle. E’ un altro game vietato ai deboli di cuore. Ma questa volta ce la fa e può lasciarsi cadere a terra per un’altra delle sue classiche esultanze. Rafa è campione.

Nadal batte Medvedev 7-5, 6-3, 5-7, 4-6, 6-4 – Gli highlights

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