Che il giovane Stefanos Tsitsipas goda di una spiccata autostima, è cosa nota. D’altronde, se a vent’anni sei numero 6 del mondo, sarebbe strano il contrario. Nell’ultimo periodo, però, la sua comunicazione pubblica ha fatto un salto di qualità, come se volesse convincere se stesso, i suoi avversari e il pubblico che il futuro del tennis sia nelle sue mani.
E così, pochi giorni dopo aver detto che “è ora che a Wimbledon cambi la musica” e che si ponga fine al regno dei Big Three, ha rilasciato un’altra intervista a Socrates Magazin in cui ha candidamente affermato che “mi piacerebbe essere ricordato come l’ex numero uno del mondo, o meglio come il più grande di tutti i tempi“. Parole che, quand’anche pronunciate in maniera leggera e scherzosa, fanno capire quali siano le ambizioni del greco.
Ambizioni che saremo in grado di verificare subito a Wimbledon, dove Tsitsipas arriva dopo un percorso d’avvicinamento deludente, con l’eliminazione agli ottavi a -s’Hertogenbosch e ai quarti al Queen’s. In entrambi i tornei era testa di serie numero uno.
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