Novak Djokovic ha visto infrangersi sotto i colpi di Daniil Medvedev il suo sogno di mettere a segno il Grande Slam. Il serbo, infatti, è stato sconfitto con un netto 6-4 6-4 6-4 nella finale degli US Open, senza mai dare l’impressione di poter (ri)entrare in partita.
A questo proposito, diamo un’occhiata a tre ragioni chiave per cui il numero uno al mondo è caduto ad un passo dalla leggenda.
#1 Daniil Medvedev ha battuto Novak Djokovic giocando dalla linea di fondo
Novak Djokovic, quando si gioca prevalentemente dalla linea di fondo, è raro che venga sconfitto data la sua incredibile agilità, i suoi riflessi e la sua abilità in difesa. Ma Daniil Medvedev è riuscito ad avere la meglio sul serbo tirando molto forte e costringendolo a giocare sempre un punto in più. Questo, probabilmente, ha contribuito ad esaurire anzitempo le riserve energetiche del tennista di Belgrado. Daniil si è limitato ad allungare il gioco e ad approfittare delle difficoltà di Nole.
#2 Daniil Medvedev ha usato il suo servizio come un’arma micidiale
Vincere il primo set contro Djokovic si è rivelato un fattore irrilevante nel corso di quest’anno. Il serbo, infatti, prima della finale di New York, non aveva perso una sola partita del Grande Slam dopo aver lasciato agli avversari il set di apertura. Ma per Medvedev era comunque un imperativo portarlo a casa, visto che (forse) non avrebbe potuto vincere la partita senza aggiungere ulteriore pressione su Nole. Quest’ultimo dopo pochi minuti era già allo stremo delle sue forze a causa dell’estenuante semifinale.
Medvedev, dunque, bisognoso di una partenza veloce, ha utilizzato la sua arma più grande: il servizio. Daniil ha vinto 15/15 dei suoi punti con la prima battuta nel parziale d’apertura.
#3 Novak Djokovic ha accusato il peso delle aspettative
Sin dal primo punto del match il nervosismo di Djokovic è apparso evidente. Si poteva vedere la pressione scritta sul suo volto. L’unica occasione in cui ha sorriso è stata quando ha breakkato il russo per la prima volta nel match (alla fine del terzo set).
Ma quel sorriso era accompagnato anche dalle lacrime, poiché Nole aveva già capito che era troppo poco, troppo tardi.
I commenti sono chiusi.