Estasi Fognini: trionfa a Monte Carlo e scrive la storia del tennis italiano

A questi 32 anni, Fabio Fognini … il suo primo titolo Masters 1000 della carriera. Un’impresa che non era riuscita ancora a nessun tennista italiano, dal 1990 (data in cui è nato il circuito Masters 1000) ad oggi. Un risultato arrivato con la … in finale contro il serbo Dusan Lajovic, ma che affonda le radici nella stupenda semifinale con cui il ligure ha eliminato il re della terra battuta Rafa Nadal. Se pensiamo che Fognini era praticamente fuori al primo turno (sotto di un set e 1-4 contro il russo Rublev), capiamo la grandezza di ciò che ha fatto Fabio.

Un tennista amatissimo dai suoi fan, odiatissimo dai suoi detrattori, ma dal talento cristallino che nessuno ha mai pensato di mettere in discussione. Grazie al trionfo di Monte Carlo (che segue all’ultimo di 51 anni fa di Nicola Pietrangeli), Fognini raggiunge il best ranking in carriera, raggiungendo (per ora solo virtualmente) la posizione numero 12.

Parafrasando le sue parole: “Se avessi avuto un’altra testa, sarei nella top-10 da anni”. Come dargli torto?

La cronaca

1° set: Fognini-Lajovic 6-3

Parte male il ligure, che probabilmente paga lo scotto dell’ubriacatura (sportiva) della vittoria contro Nadal. Subito sotto di un break, Fogna riprende il controllo del match, “rendendo il favore all’avversario”: dopo 25 di gioco, siamo 3-2 per l’italiano. Il sesto gioco è quello che, di fatto, decide l’esito del set. Due errori gravi del serbo aprono la strada a Fabio, che alza l’asticella del livello del suo gioco. Siamo 4-2, con due break conquistati. Nel settimo gioco, Fognini chiude con un passante di rovescio da manuale. Si arriva al 5-3 con il ligure in servizio, che nonostante la tensione, riesce a portare a casa (meritatamente) il primo set.

2° set: Fognini-Lajovic 6-4

Questa volta l’inizio migliore è di Fognini, che breakka subito l’avversario, ma cede il servizio nel game successivo. Siamo 1-1 e la partita non è per nulla facile: nonostante la superiorità tecnica del ligure, Lajovic trova buoni (e talvolta inaspettati) vincenti che lo tolgono dai guai. Il vento che soffia sul campo Ranieri III diventa sempre più fastidioso, il gioco del serbo più solido, Fabio soffre ma tiene un servizio fondamentale che lo porta sul due pari e replica con un break importantissimo. Siamo 3-2, ma Fognini chiama l’intervento del fisioterapista per il cronico problema alla caviglia destra e un risentimento alla coscia. Si prosegue. Fabio riesce ad andare avanti 5-3 e nel nono game arriva a due punti dal match, cedendo però al serbo. Si va 5-4, con il ligure al servizio che diventa padrone del suo destino. La tensione è alle stelle. Sono le 16,20 e Fognini si conquista tre match point. Spreca il primo, non il secondo. Fabio è campione.

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