Continua a far parlare di sé la squalifica di Jannik Sinner. Stavolta è Rafael Nadal ed esprimersi, e lo fa in modo chiarissimo!
L’incubo di Jannik Sinner sta per finire: mancano ormai pochissimi giorni al termine del periodo di sospensione patteggiato dall’azzurro con la Wada. Il classe 2001 altoatesino è già tornato ad allenarsi in vista degli Internazionali BNL d’Italia in programma da mercoledì 7 a domenica 18 maggio. Li giocherà da numero uno al mondo e da prima testa di serie del torneo, con la consapevolezza di aver tutto il sostegno del Foro Italico dalla sua parte.

Tuttavia, nonostante la vicenda sia quasi in archivio, il “caso clostebol” continua a far parlare di sé tra appassionati ed addetti ai lavori. Negli ultimi giorni ad esempio hanno fatto discutere le dichiarazioni di Serena Williams, la quale tra un “adoro quest’uomo ed “il tennis ha bisogno di lui” ha affermato che se si fosse trovata nella stessa situazione le sarebbe stato riservato un trattamento molto più severo.
“Avessi fatto una cosa del genere (fallire un test antidoping, ndr), mi avrebbero dato 20 anni. Siamo onesti. Mi avrebbero tolto i titoli del Grande Slam“, ha detto la statunitense nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni del Times.
Caso Sinner, Nadal ‘risponde’ a Serena Williams. Rafa ha le idee chiarissime sulla squalifica: le sue parole
Quelle dell’ex campionessa sono considerazioni che, molto chiaramente, si rifanno alla teoria dei detrattori dell’azzurro secondo cui Jannik avrebbe ricevuto un trattamento di favore rispetto ad altri colleghi. Una bufala senza se e senza ma, che però continua a susseguirsi suscitando un po’ di irritazione da parti di chi, invece, non ha dubbi sulla regolarità del processo che ha portato al patteggiamento, oltre che sulla buona fede dello stesso tirolese.
A mettere le cose in chiaro, ci ha provato Rafael Nadal ai microfoni del “Telegraph”. «Queste cose a volte succedono e gli incidenti possono accadere: io la vedo così, perché credo in Jannik. Per come lo conosco, sono convinto che non abbia mai cercato di imbrogliare o di avvantaggiarsi sugli altri», ha esordito il maiorchino.

«Sono sicuro che sia una persona innocente e moralmente virtuosa», ha aggiunto Nadal riferendosi a Jannik. Poi, senza nascondere un po’ di malumore, ci ha tenuto a sottolineare: «Indubbiamente non è stato un caso positivo per il tennis. Ci sono protocolli che tutti abbiamo seguito per la nostra carriera: se non ci piace come funzionano, allora è evidente che le persone coinvolte devono impegnarsi per migliorarli. Sono protocolli che tutti noi abbiamo accettato e sottoscritto. Non voglio mettere in dubbio la sentenza, credo nella sentenza. In questo caso, le autorità hanno tutte le informazioni, tutte quante: non solamente quelle che abbiamo noi, che possono essere limitate e spesso soggettive. Jannik ha accettato questi tre mesi di sanzione e quindi: caso chiuso».
La speranza è che il caso sia davvero chiuso e che i soliti detrattori possano farsene una ragione. Della prima cosa ne siamo certi, un po’ meno della seconda…