Cobolli sbotta, l’azzurro scatena la polemica nel mondo del tennis

Flavio Cobolli sottolinea un aspetto che condiziona lui e i suoi colleghi. Dichiarazioni davvero significative quelle rilasciate dal tennista azzurro in una recente intervista

C’è anche Flavio Cobolli nella nutrita rappresentativa azzurra presente al Masters di Madrid, cominciato oggi di nuovo con il tabellone allargato a 96 giocatori e una durata di 12 giorni.

Flavio Cobolli
Cobolli sbotta, l’azzurro scatena la polemica nel mondo del tennis – Tennisfever.it (Foto Ansa)

Esordio impegnativo per l’azzurro contro l’ungherese Marozsan in un match che mette in palio il secondo turno contro Holger Rune, quest’ultimo in grande fiducia dopo il trionfo di domenica scorsa all’ATP di Barcellona in finale con Alcaraz. Alla stregua del danese, anche Cobolli arriva a Madrid con un titolo vinto in stagione che, peraltro, è stato anche il suo primo in carriera a livello ATP.

Lo scorso 6 aprile, il tennista romano si è imposto nel 250 di Bucarest battendo in finale un avversario temibilissimo sulla terra battuta come l’argentino Baez. Dopo la vittoria nel torneo rumeno, Cobolli non è riuscito a ripetersi subendo due eliminazioni immediate a Montecarlo (con Fils) e a Monaco di Baviera (contro Shevchenko). Due sconfitte che hanno impedito a Flavio di migliorare la sua posizione nel ranking ATP, comunque stabile in top 40 dopo un inizio di stagione davvero tormentato.

Flavio Cobolli non ci sta, le sue parole contro le critiche

Momenti di difficoltà per i tennisti che spesso vengono acuiti anche da critiche piuttosto severe e spesso ingiustificate. Ne sa qualcosa Matteo Berrettini che, in passato, ha sottolineato quanto sia difficile gestire gli haters sui social. Il pensiero di Cobolli a riguardo non è lontano da quello del collega, anzi. Lo confermano le sue dichiarazioni rilasciate in una recente intervista su OAsport.

Flavio Cobolli con il trofeo dell'ATP di Bucarest
Flavio Cobolli non ci sta, le sue parole contro le critiche – Tennisfever.it (Foto Ansa)

Io sento davvero troppe critiche. In Italia, le aspettative sono troppe alte e ci si dimentica che molti di noi hanno solamente 20, 21, 22, 23 anni. Sinner ne ha 23 ed è numero uno. Musetti è numero undici e ne ha 22. Ci si dimentica dei risultati ottenuti. Credo che non ci sia il sufficiente equilibrio su questo tema“, questo il pensiero di Cobolli che testimonia le possibili difficoltà dei tennisti azzurri nel gestire l’eccessiva pressione di dover fare risultati a tutti i costi.

Risultati che possono scaturire all’improvviso, in un momento difficile, grazie a qualche buon consiglio ben più costruttivo delle critiche gratuite. Lo ha sperimentato lo stesso Cobolli grazie a .. Matteo Berrettini. E’ stato lui stesso a rivelare nel prosieguo dell’intervista su OAsport un retroscena che coinvolge l’amico-collega: “Dopo la sconfitta con Tirante a Miami l’ho incontrato e gli ho detto che sarei andato a giocare il Challenger di Napoli. Lui mi ha detto di restare calmo, di prendermi il mio tempo, allenarmi e non andare. Ho seguito il suo consiglio e la settimana dopo ho vinto il mio primo torneo.”  

Se, in quella circostanza, Flavio avesse seguito i critici forse il risultato sarebbe stato ben altro.

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