Bufera Sabalenka, caos nel circuito: messaggio sconcertante poco fa

La campionessa bielorussa, reduce dall’ennesima sconfitta in finale a Stoccarda, ha lanciato un allarme ben circostanziato

Sta diventando una maledizione. Non ne vogliono proprio sapere, le sue avversarie di turno, di lasciarle alzare al cielo il trofeo del WTA 500 di Stoccarda. Reduce da tre sconfitte, nelle ultime apparizioni sulla terra tedesca della città sede della Porsche, nell’atto conclusivo della kermesse, Aryna Sabalenka si è presentata alla finale non solo da numero uno del mondo, ma avendo anche usufruito di un turno di riposo in più non avendo disputato il match di ottavi di finale contro Anastasia Potapova, ritiratasi prima di scendere in campo.

Nonostante i favori del pronostico contro la pur ottima Jelena Ostapenko vista nel torneo – la lettone aveva superato in tre set Iga Swiatek in quarti di finale – la ‘tigre di Minsk’ non ce l’ha fatta nemmeno stavolta, cedendo nettamente 6-4, 6-1 contro la rivale.

Pur avendo di fatto incrementato il già enorme vantaggio sulla tennista polacca seconda nel ranking ma attualmente a distanza siderale dalla bielorussa, Sabalenka non è riuscita nemmeno stavolta a primeggiare nel primo importante torneo sul ‘rosso’, in attesa degli imminenti Masters 1000 in programma.

Avendo, come detto usufruito di un riposo aggiuntivo, al quale si è aggiunta la pausa del torneo nel venerdì santo in Germania, la campionessa ha avuto modo di parlare di questioni non riguardanti direttamente le sue prestazioni nella competizione tedesca.

L’allarme lanciato, non del tutto nuovo, ben si inserisce nella feroce dialettica avviata dal PTPA – il sindacato dei giocatori ‘guidato’ da Novak Djokovic contro le istituzioni del tennis.

Sabalenka senza freni: “Meritiamo di essere pagati di più”

“Penso che noi tennisti meritiamo una percentuale leggermente più alta. Sono d’accordo con la causa intentata dal PTPA perché tutti noi giocatori diamo spettacolo in campo. Penso che meritiamo di essere pagati un po’ di più“, ha esordito la fuoriclasse di Minsk nel corso di un’intervista rilasciata ai media.

“Se si confronta il tennis con qualsiasi altro sport, c’è una grande differenza nella percentuale che riceviamo rispetto alla NHL o alla NBA, seppur noi siamo uno sport individuale“, ha poi aggiunto Aryna, che stranamente non ha toccato poi un altro argomento già battuto spesso, nei vari incontri coi giornalisti, dalla rivale Swiatek: il tema del calendario troppo fitto, dell’obbligo di partecipare a tornei di categoria 1000 e al rischio infortuni derivanti dalla presenza di troppe competizioni ravvicinate nel tempo.