Jannik Sinner è finalmente pronto per tornare in campo e competere, ma gli ultimi due mesi sono stati durissimi. L’annuncio ha sconvolto i suoi tifosi
Il numero uno del mondo ha conservato il suo standing in classifica, ma ora dovrà farsi trovare al 100% della condizione per la stagione sul rosso. Dopo gli Internazionali di Roma, il grande obiettivo resta il Roland Garros, dove lo scorso anno venne eliminato in semifinale da Alcaraz.

La gente si aspetta subito un Sinner in palla al rientro sui campi di gioco, in grado di fare la differenza sin dal primo torneo a Roma. Vincere gli Internazionali di Tennis sarebbe per certi versi un miracolo, considerando le difficoltà attuali nel riprendere il giusto ritmo di gioco dopo due mesi (sia tecnicamente che fisicamente) e anche le insidie della terra rossa. Se paradossalmente il primo quarto di finale raggiunto in uno Slam è arrivato proprio al Roland Garros, la superficie più lenta è una grande insidia per Jannik.
Sulla terra va tenuto presente il rendimento costante di Carlos Alcaraz e anche la verve di Alexander Zverev, sceso ora al numero tre del mondo ma con tanta voglia di tornare più su. Il lavoro fisico di Sinner è stato specifico in questo periodo, nella sua Monte-Carlo, con uno staff di primaria grandezza, capitanato dal punto di vista atletico da Marco Panichi.
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Cahill e Vagnozzi hanno cercato di far sentire a Sinner tutto il proprio supporto in questo momento, cercando di evitare una caduta dal punto di vista mentale. Intervistato recentemente dal Venerdì di Repubblica, Simone Vagnozzi ha dichiarato: “La notizia della positività era stata uno shock. Dopo aver ricostruito ciò che è accaduto ho detto a Jannik che dovevamo andare in giro a testa alta”. Fortunatamente si tratta di una vicenda ormai alle spalle ma che ha lasciato il segno: “Non aveva fatto nulla di sbagliato, chi ha letto i documenti lo sa. Non auguro a nessuno di vivere una situazione del genere”.

Secondo Vagnozzi Sinner può ancora migliorare alcuni aspetti sulla terra battuta, che potrebbero rendere il suo gioco ancora più efficace, anche sulla superficie più lenta. Vedremo se in questi due mesi Vagnozzi ha avuto modo di accrescere il livello del numero uno del mondo.
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