Racconto toccante e insieme sorprendente su Rafa Nadal, un tennista del circuito fa una rivelazione inattesa sull’asso iberico
Nel mondo del tennis, siamo ormai entrati in una nuova era, con una generazione di fenomeni che sta sostituendo, soprattutto per motivi anagrafici, quella precedente. Anche se difficilmente si potrà cancellare dalla memoria cosa hanno rappresentato per circa un ventennio i Big Three, capaci di elevare nuovamente la popolarità di questo sport a livelli assoluti. Il 2024 è stato un anno significativo per gli appassionati, che hanno tributato il saluto d’addio all’agonismo di Rafa Nadal.

Il tennista iberico è stato senza dubbio alcuno uno dei più grandi di sempre, lasciando un segno indelebile nel pianeta della racchetta. Una carriera costellata di successi, il cui semplice elenco da solo non spiega la sua leggenda. 22 vittorie nel Grande Slam, di cui 14 al Roland Garros, un record che difficilmente sarà mai anche solo avvicinato. Due ori olimpici e tanti altri grandi traguardi raggiunti, in due decenni di vita sportiva entrati nell’iconografia collettiva per la sua fama di lottatore indomabile.
Anche Nadal ha ovviamente dovuto cedere il passo all’avanzare del tempo, arrendendosi alla fine a un fisico provato da tanti anni a spingere sull’acceleratore, ma la chiusura difficoltosa della sua carriera non toglie nulla a ciò che ha rappresentato per tutti, tifosi e avversari. Giocare contro di lui era sempre un’esperienza particolare, come racconta ad esempio Richard Gasquet.
Nadal e l’incubo di Gasquet: “Non ce la facevo più, avevo un complesso nei suoi confronti”
Non ha ancora appeso la racchetta al chiodo il 38enne francese, ex numero uno al mondo juniores e che in carriera è stato anche numero 7 ATP, vincendo in tutto 16 tornei. In Nadal ha però trovato sempre un ostacolo insormontabile.

Il bilancio dei confronti diretti tra i due, per il transalpino, è tremendo. 18 vittorie a zero per Nadal, Gasquet non è mai riuscito a spuntarla. E ha così raccontato le sue sensazioni in una intervista a ‘Eurosport’: “All’inizio della carriera, lo conoscevo, ci siamo allenati insieme ed era 50-50, pensavo di poterlo battere, il suo gioco non mi spaventava. Poi però, mano a mano, ho avuto sempre meno la sensazione di poter vincere contro di lui, è stato orribile, ho maturato un complesso nei suoi confronti. Era semplicemente troppo forte, non ce la facevo più”.
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