Alcaraz non ci sta e sbotta: scoppia la bufera nel mondo del tennis

Carlos Alcaraz torna a scatenare la polemica nel mondo del tennis, le sue parole sono chiarissime: cosa è successo

Reduce dal trionfo al Masters 1000 di Montecarlo, Carlos Alcaraz ha inanellato un’altra settimana molto positiva raggiungendo l’ultimo atto dell’Atp 500 di Barcellona, dove affronterà il coetaneo danese Holger Rune. Per lui si tratta della terza finale del 2025, quella che potrebbe consentirgli di avvicinare ulteriormente la prima posizione di Jannik Sinner nella classifica mondiale.

Carlos Alcaraz 'gioca' con la racchetta lanciandola in aria
Alcaraz non ci sta e sbotta: scoppia la bufera nel mondo del tennis (Foto Ansa) – Tennis Fever

Se riuscirà ad aggiudicarsi il titolo sulla terra rossa di Barcellona, lo sapremo molto presto. Intanto, Carlitos si è guadagnato gli onori della cronaca non solo per le ottime prestazioni in campo, ma anche grazie ad alcune dichiarazioni parecchio discusse tra appassionati ed addetti ai lavori. Il tema è uno dei suoi preferiti, le critiche al calendario – second lui – troppo fitto di impegni.

Alcaraz, ci risiamo: Carlos torna polemico con il calendario. Le sue parole fanno discutere

Come noto, nell’ultimo paio di anni, la durata di alcuni Masters 1000 – tra cui gli Internazionali d’Italia – è stata estesa da una settimana a dieci giorni. Una decisione presa dai vertici del circuito maschile al fine di coinvolgere un maggior numero di tennisti e tifosi agli eventi, creando di conseguenza maggiori possibilità di guadagno per i giocatori (soprattutto quelli meno blasonati) e più introiti per il movimento tennistico in generale.

Una decisione che, però, ha anche delle controindicazioni: coloro che solitamente arrivano alle fasi finali dei tornei, riposano sempre meno. Ed è proprio su questo aspetto che si è soffermato il classe 2003 murciano.

Carlos Alcaraz in azione con il rovescio
Alcaraz, ci risiamo: Carlos torna polemico con il calendario. Le sue parole fanno discutere (Foto Ansa) – Tennis Fever

“Preferisco i Masters 1000 di una settimana o quelli di dodici giorni? Quelli di una settimana. Rappresentano una soluzione migliore per il tennis. Fin dal primo o secondo turno è possibile assistere a partite di altissimo livello. Un evento di una settimana per noi significa trascorrere meno giorni lontani da casa”, ha affermato il numero due al mondo.

“Dicono che abbiamo più tempo per riposarci tra una partita e l’altra, ma alla fine non è vero: dobbiamo comunque allenarci e prepararci mentalmente. Non ti riposi mentalmente durante un torneo, questa è la parte difficile. Preferisco di gran lunga i Masters 1000 di una settimana”, ha aggiunto.

Si tratta di un’analisi che, tutto sommato, può anche essere condivisibile se ci si mette nei panni di persone che trascorrono quasi un anno lontano da casa. Tuttavia, in tanti ci hanno tenuto a sottolineare che Alcaraz è uno di quelli che meno potrebbe lamentarsi in tal senso, dato che spesso e volentieri si concede trasferte per esibizioni pagate a sei zeri, in periodi in cui avrebbe potuto tranquillamente riposare o incontrare i suoi cari. Insomma, la sua, la si può definire come una lamentela abbastanza controversa (e non è la prima volta).

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