Il tennista australiano, di cui si sono perse nuovamente le tracce, subisce l’ennesimo attacco: stavolta a parlare non è un ex giocatore
Talentuoso, nessuno lo può negare. Capace di colpi incredibili, come dimostrano gli highlights di una carriera che sarebbe potuta, o forse dovuta, essere, ricca di ben altre soddisfazioni. Titolare, tra i pochissimi a poter vantare un primato del genere, di un record positivo nei confronti diretti con una leggenda vivente del tennis come Novak Djokovic, eppure relegato tra i bassifondi della classifica mondiale a nemmeno 30 anni d’età.
È una storia strana e curiosa, quella di Nick Kyrgios, il giocatore australiano che, anche a causa di una serie incredibile di infortuni, ha giocato un solo singolo match nel 2023 e 2024, dopo che nel 2022, grazie alla finale conquistata a Wimbledon, sembrava tornato ai livelli degni del suo talento.
Ad ogni modo, nel lungo periodo di stop e anche oltre, il tennista non ha certo perso tempo, salendo alla ribalta delle cronache non per le imprese di campo, impossibili date le sue condizioni fisiche, quanto per i continui e assurdi attacchi a Jannik Sinner sulla vicenda Clostebol.
Divenuto di fatto il più grande accusatore del campione azzurro e di Iga Swiatek, anch’ella protagonista di un’incredibile vicenda legata al doping risoltasi però con una semplice autosospensione di un mese, Kyrgios si è poi schierato al fianco di Novak Djokovic nella sua battaglia, portata avanti dai legali del PTPA, contro i vertici delle istituzioni tennistiche.
Notissimo al grande pubblico, ai suoi avversari in campo e anche agli arbitri nonché ai giudici di linea per le sue intemperanze comportamentali, il nativo di Canberra in queste ore ha fatto i conti con la confessione di uno stimato ormai ex professionista, che lo ha tirato in ballo nel resoconto della sua carriera da giudice di sedia nel circuito ATP.
Campistol contro Kyrgios e Sock: “Sgradevoli e provocatori”
Intercettato ai microfoni de ‘El Mundo Deportivo‘ dopo il ritiro dalla sua attività di arbitro (per 15 anni lo spagnolo ha diretto alcuni dei principali match del circuito), Jaume Campistol, arbitro di categoria ‘Gold Badge’ dal 2017, praticamente uno della ristretta cerchia cui la Federazione internazionale riconosce la facoltà di arbitrare nei tornei più importanti, si è ritirato lo scorso anno.
Chiamato a dare un giudizio su quali siano stati i giocatori con i quali ha avuto più problemi nell’esercizio del suo lavoro, l’iberico non ha avuto dubbi, rilasciando un giudizio davvero crudo nei confronti dell’australiano e dell’americano Jack Sock, suo ex compagno nel ‘Team World‘ di Laver Cup nel 2019.
“Ci sono stati tennisti che hanno cercato di mettermi alla prova e che sono andati oltre, superando il limite. Potrei dire Nick Kyrgios o Jack Sock, che erano i giocatori forse un po’ più sgradevoli. Il loro atteggiamento andava oltre quello di un professionista, lo facevano per provocarti e metterti alla prova“, ha ammesso senza troppe remore l’ex giudice di sedia iberico.
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