Il tennista romano, che proprio la settimana scorsa ha messo in bacheca il suo primo titolo ATP, non ha sfruttato la grande occasione
Dalla gloria al rammarico. Sebbene, visto che si è trattato di una gioia che resterà indelebile nella memoria del giovane tennista, il saldo resti assolutamente positivo. Quanto meno se facciamo un bilancio delle ultime tre settimane.

Dopo un 2024 in cui il suo talento è esploso in tutto il suo splendore (alla seconda vera stagione da professionista, Flavio Cobolli ha terminato l’anno solare alla 30esima posizione del ranking mondiale) il nativo di Firenze aveva iniziato il 2025 zoppicando. Forse si sono fatti sentire, avevano sostenuto in molti, i troppi impegni nel circuito a cui il tennista romano non aveva voluto rinunciare l’anno prima, forte di un momento di forma che andava cavalcato.
Forse bisognoso di staccare un po’ la spina dopo un ritmo da stakanovista paragonabile solo a quello tenuto da Jasmine Paolini nel circuito WTA, il grande amico di Matteo Berrettini si è sbloccato definitivamente al torneo ATP 250 di Bucarest, dove si è tolto la soddisfazione che aspettava da tempo.
Nella capitale rumena, investita da un’imprevista ondata di freddo proprio il giorno della finale contro Sebastian Baez, Cobolli ha conquistato il suo primo titolo da professionista: un ‘peso’ – considerando anche la pesantezza della coppa esibita davanti ai fotografi nel post-match – che il giocatore si è tolto dopo innumerevoli tentativi non andati a buon fine.
Sembrava il preludio ad una stagione di grandi successi sulla terra rossa – la stessa superficie di Bucarest – ma il cammino del classe 2002 si è prematuramente interrotto negli appuntamenti successivi.
Cobolli, occasione sprecata: subito fuori a Monaco
Lo scorso anno, di questi tempi, Cobolli usciva al primo turno di Barcellona per mano di Rafa Nadal in una delle ultime apparizioni della leggenda spagnola. Quest’anno, non dovendo difendere alcun punto relativamente alla suddetta partecipazione al torneo catalano, Flavio ha deciso di tentare l’avventura in quel di Monaco di Baviera, in una kermesse equivalente come categoria (ATP 500) e comunque in grado di regalargli punti freschi in ottica ranking. Un disegno rovinato dalla sconfitta al primo turno.

Dopo aver vinto il primo set contro il kazako Shevchenko infatti, l’attuale numero 36 del mondo ha ceduto negli altri due parziali, sprecando l’occasione di incamerare subito punti utili ma soprattutto ponendo fine troppo presto alla trasferta in terra tedesca.
Ora le attenzioni del romano sono rivolte verso l’ATP 1000 di Madrid, altro appuntamento che potrebbe regalargli grandi soddisfazioni. A patto di ritrovare la concentrazione esibita in Romania.