Dopo il trionfo al Masters 1000 di Monte Carlo, arriva un annuncio che spaventa i tifosi di Carlos Alcaraz: il 21enne spagnolo ‘ha un problema’
Carlos Alcaraz ha conquistato il Masters 1000 di Monte Carlo superando nell’ultimo atto in tre set e in rimonta Lorenzo Musetti che nel terzo parziale ha accusato un problema muscolare, con tanto di intervento del medico e del fisioterapista, che lo ha fortemente limitato.

Un trionfo che ha consentito al tennista iberico di scavalcare Alexander Zverev al secondo posto nel ranking Atp, al cui vertice c’è sempre Jannik Sinner, mentre il 23enne carrarino, dopo la prima finale in carriera in un Masters 1000, è a un passo (11°) dalla top ten.
Dunque, dopo un periodo di appannamento, Carlos Alcaraz ha ritrovato il suo tennis e i suoi colpi, tuttavia una sorprendente annuncio frustra le aspettative dei suoi tifosi di rivederlo sul trono mondiale della racchetta dal momento che il 21enne iberico ‘ha un problema’.
Andy Roddick: “Alcaraz ha un problema che Nadal non aveva alla sua età”
Per i commentatori, gli addetti ai lavori e gli appassionati, Carlos Alcaraz è l’erede di Rafa Nadal che in bacheca vanta 22 titoli dello Slam di cui 14 del Roland Garros. Il 21enne spagnolo è sulla buona strada avendo conquistato, ad appena 21 anni, 4 Major.
Eppure, secondo Andy Roddick, ex numero 1 del mondo, Alcaraz deve colmare una lacuna che il suo illustre connazionale, con il quale, come detto, si moltiplicano i paragoni, non aveva alla sua età e otteneva i primi successi nel circuito.

Il vincitore dell’edizione del 2003 degli Us Open ne ha parlato nel corso del podcast live di The Tennis Channel: “Rafa, in giovane età, non aveva la quantità di opzioni che Carlos Alcaraz ha a 21 anni. Questo non significa – prima che urliate tutti – che Rafa non le abbia sviluppate in seguito, di certo sì. Ma il suo stile di gioco a 20 o 21 anni era quello di essere una spina nel fianco continua per l’avversario soprattutto con una giocata, amava colpire col suo dritto il rovescio dell’avversario e insisteva con quella giocata“.
Insomma, ha puntualizzato “A-Rod”, “Novak aveva una giocata prestabilita, Rafa aveva una giocata prestabilita. Alcaraz ha più opzioni. Imparare quando e come distribuirle è un processo continuo. Quando va in difficoltà, mi sembra quasi che sia una questione di indecisione su che tipo di Carlos riesca a essere quel giorno quando, ad esempio, delle teste di rapa come me avevano una sola opzione“, ha concluso Roddick con una punta di autoironia che tutti gli riconoscono.
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