Jannik Sinner non smette di stupire: a sorpresa spunta il segreto del numero 1 del ranking che tutto il mondo ignorava. Ecco di cosa si tratta
Si avvicina sempre di più il ritorno in campo di Jannik Sinner, fermo ai box per la squalifica di tre mesi per il caso “Clostebol”.

Il 23enne di Sesto Pusteria tornerà ad assaporare il clima competitivo agli Internazionali d’Italia, in calendario al Foro Italico di Roma dal 29 aprile (inizio delle pre-qualificazioni) al 18 maggio, e lo farà da numero 1 del ranking Atp.
Insomma, anche senza giocare e, quindi, senza accumulare punti Sinner è riuscito a tenere a distanza i suoi più immediati inseguitori, il tedesco Alexander Zverev, numero 2 del mondo, e Carlos Alcaraz, numero 3 del ranking Atp.
D’altra parte, Sinner ha un’arma segreta che lo rende invincibile come i supereroi del cinema. Siete curiosi di sapere di cosa si tratta? Allora continuate a leggere.
Il segreto di Jannik Sinner? La propriocezione
Da perfezionista qual è, Jannik Sinner cura ogni dettaglio per migliorare il suo tennis. Infatti negli ultimi tempi ha lavorato, in particolare, sulla propriocezione, la capacità di percepire il proprio corpo nello spazio e la contrazione dei muscoli senza l’aiuto della vista, e i risultati si sono visti già a Melbourne dove, come è noto, ha bissato lo Slam conquistato lo scorso anno.
Il primo step è stato l’addio alle cavigliere rigide che l’altoatesino usava ininterrottamente dalla distorsione contro Holger Rune a Sofia (ottobre 2022, durante la delicata transizione da Piatti a Vagnozzi-Cahill), una sorta di sua coperta di Linus. Di conseguenza, al primo turno degli Australian Open il 23enne altoatesino ha liquidato il temibile battitore cileno Nicolas Jarry in tre set, annullando due palle break, a caviglie libere sfruttando così tutta la rotazione del piede per correre, scivolare e saltare. “Adesso mi sento abbastanza sicuro per farlo“, ha confessato il numero 1 del mondo.

D’altronde, chi usa cavigliere rigide riduce la propriocettività dei piedi, con la conseguenza di concentrare i carichi sulle ginocchia e le anche, il punto debole del numero uno del mondo (proprio un infortunio all’anca l’anno scorso lo ha costretto a saltare gli Internazionali d’Italia). “Si è allenato sulla balance board, ora Jannik sente la caviglia ben ferma perché si è irrobustito: è un processo in atto da tempo e che continua“, ha spiegato Barbara Rossi, coach e talent di Eurosport e Sky. Sono dettagli, certo, ma spesso sono proprio i dettagli a fare la differenza tra la sconfitta e il trionfo.