Nuove discussioni e polemiche sulla squalifica di Jannik Sinner, dichiarazioni che lasciano il segno: cosa sta succedendo
Si avvicina, finalmente, il momento del ritorno in campo di Jannik Sinner. A partire dalla settimana che va a iniziare, il tennista azzurro potrà tornare ad allenarsi con tesserati dell’ATP, per mettere a punto la condizione per il suo rientro alle competizioni agonistiche, a conclusione della sospensione di tre mesi decretata per il patteggiamento della vicenda Clostebol.

Tra qualche settimana, vedremo il numero uno del mondo di nuovo in azione, a partire dagli Internazionali di Roma. Un appuntamento proprio per questo ancora più atteso, con i tifosi che si preparano a spingerlo, alla ricerca di un grande risultato per il tennis azzurro nel Masters 1000 di casa che manca davvero da troppo tempo.
Nonostante il lungo stop, Sinner manterrà il primato nel ranking ATP, grazie al fatto che in sua assenza i suoi rivali diretti in classifica non sono riusciti ad approfittarne per ridurre il gap in maniera tale da poter provare a superarlo. L’obiettivo, naturalmente, al ritorno in campo sarà provare a riproporre la superiorità quasi schiacciante che Jannik aveva mostrato nel 2024 e nella fase iniziale del 2025, con il trionfo agli Australian Open, anche se non sarà facile ritrovare subito il miglior ritmo.
Gli appassionati di tennis e di sport attendono con ansia il suo rientro, ma il discorso della squalifica genera ancora delle polemiche. Da un personaggio illustre dello sport italiano, arriva una frecciata che non passa inosservata.
Sinner e la squalifica, la stoccata di Federica Pellegrini: “E’ stato trattato diversamente da tutti gli altri”
L’ex nuotatrice Federica Pellegrini si è espressa in maniera assai critica rispetto a come l’intera vicenda della positività di Sinner al Clostebol è stata gestita. Lamentando una disparità di trattamento rispetto a moltissime altre vicende simili.

In una intervista a ‘Repubblica’, la Pellegrini ha infatti dichiarato: “Perché il caso Sinner deve essere diverso? Non c’è stata una sospensione immediata. Non dico che ci dovesse essere, ma di fatto il caso è stato trattato in maniera differente rispetto al 99% di altri atleti che hanno pagato per le loro negligenze per doping. Se viene usata una crema su di me e io risulto positivo, diventa una mia responsabilità”.
Dall’Italia la mazzata ad Alcaraz, attacco durissimo