Jannik Sinner ha svelato un segreto davvero inconfessabile, qualcosa che ha lasciato tutti di stucco. I tifosi non potevano nemmeno immaginarlo
Il numero uno del mondo non vede l’ora di poter rimettere piede in campo in modo ufficiale (dal 13 aprile) e di prender parte al primo torneo dopo la squalifica, ovvero gli Internazionale di Roma. Si è allenato moltissimo e ha un grande staff alle proprie spalle.

Sinner è assolutamente pronto per rimettere piede in campo e dimostrare a tutti di essere ancora il migliore. Lo scorso anno non arrivò al massimo alla stagione sul rosso, dopo aver centrato la semifinale a Indian Wells e il successo a Miami. Monte-Carlo male e Roma nemmeno disputato, con problemi fisici che gli permisero si di essere al Roland Garros ma non sufficientemente in forma per battere Alcaraz nel penultimo atto. La squalifica inflittagli dalla WADA lo ha bloccato per due mesi ma gli ha anche consentito di riposare e preparare al meglio i tornei sulla superficie più lenta.
Sinner e il suo staff si sono dedicati ad un lungo ritiro e dal 13 aprile potranno tornare anche ad allenarsi con i giocatori del circuito internazionale, in circoli ufficiali. Tra l’altro il calo nei risultati di Alcaraz e Zverev ha permesso al nostro portacolori di mantenere il primo posto nel ranking ATP. Ma come si è preparato nello specifico il campione di San Candido? A dare delle risposte è stato il suo preparatore atletico Marco Panichi.
Panichi e lo staff mettono sotto torchio Sinner: può parlarne solo lui
Marco Panichi, ai microfoni di Corriere.it, ha spiegato: “Abbiamo studiato un modo attivo e propositivo di vivere il periodo di squalifica”. Poi aggiunge: “Abbiamo trasformato i micro-cicli di lavoro in macro-cicli, siamo scesi nel particolare e nel dettaglio. Abbiamo applicato moduli di allenamento per consentire a Jannik di fare un ulteriore salto di qualità”.

Tra l’altro la preparazione prevedeva anche degli stimoli alternativi, delle sfide fuori dal campo, come una partita a golf o la visita di un museo. “Ampliare la sfera mentale permette di presentarsi all’allenamento più freschi”. L’intervistatore ha provato a chiedere a Panichi di quali musei si trattasse ma lui ha preferito glissare: “Mi permetta di non rispondere: svelerei i nostri movimenti di queste settimane. Sarà Jannik a parlarne, se lo vorrà”. Di certo non si può dire che l’ex preparatore fisico di Djokovic non abbia fantasia per stimolare i suoi atleti.