Sebbene ancora impossibilitati a confrontarsi sul campo, l’italiano e lo spagnolo catalizzano l’attenzione di tutti per la loro rivalità
Manca poco. Manca sempre meno all’atteso ritorno in campo di Jannik Sinner, appiedato per tre mesi – dopo un patteggiamento che ha fatto discutere – dopo la clamorosa vicenda Clostebol. Il fuoriclasse azzurro, già certo di restare in vetta al ranking mondiale qualunque sia il risultato che conseguirà nella kermesse in cui tornerà a calcare i campi (come noto, il rientro avverrà proprio agli Internazionali d’Italia di Roma), ha approfittato anche del disastroso rendimento di Sascha Zverev e Carlos Alcaraz – gli unici che avrebbero potuto insidiare la sua posizione – nel periodo di fermo forzato.

Mentre il talento spagnolo sembra aver dato dei segnali di risveglio in quel di Monte Carlo – brillante il cammino del nativo di Murcia nelle prime due partite nel Principato – il tedesco sembra entrato in un tunnel senza fine. Anche il numero due del mondo, come l’iberico prima di lui, ha già dato aritmeticamente addio alla possibilità di insidiare il trono di Sinner ad un mese di distanza dal suo programmato ritorno.
Probabilmente lo stesso Zverev, oltre ad Alcaraz, ha sentito fin troppo la pressione di dover dimostrare qualcosa in contumacia Jannik. Una sensazione di fatto confermata dallo stesso Carlitos nel Media Day di Monte Carlo, alla vigilia dello start del torneo.
“Qualcuno pensava che, solo per il fatto che Sinner non giocasse, io e Zverev avremmo dovuto vincere tutto e giocare meglio di prima. Questo non era e non è corretto. Io non sono sorpreso di non essere diventato di nuovo numero uno. Tanti mi chiedevano, di approfittare di questo periodo di assenza di Jannik per tornare in vetta. E questa pressione probabilmente mi ha ucciso, in qualche modo. Anche se Jannik non sta giocando, sono troppo lontano da lui e sulla terra non avrò chance di risalire” le parole di Alcaraz.
Gilles Simon controcorrente sulla lotta al vertice: tifosi di sasso
Tra gli addetti ai lavori, tra i quali includiamo anche ex tennisti che tra l’altro, in questo caso, sono stati anche fino a poco tempo fa nello staff di un certo Daniil Medvedev, c’è una voce fuori dal coro. È quella di Gilles Simon, ex giocatore francese che, a dispetto dei magnifici risultati ottenuti dal talento altoatesino finché gli sia stata data la possibilità di giocare, non pensa che Jannik sia superiore, in generale, al rivale spagnolo.

“Quando Jannik Sinner non c’è, tutto il peso finisce su Alcaraz. E ogni settimana in cui non vince, sembra un disastro. È una cattiva abitudine che ci portiamo dietro dai tempi di Roger, Rafa e Novak“, ha esordito il transalpino in un’intervista riportata dal portale ‘Mowmag.com‘.
“Carlos è un giocatore straordinario, ma fa un po’ troppi più su e giù rispetto a Jannik, che invece è molto costante. Ed è per questo che oggi è numero uno del mondo. Non penso che Sinner sia più forte, solo più continuo. La classifica non mente: Alcaraz ha degli alti e bassi, e senza Sinner a bilanciare tutto, ogni sua sconfitta diventa macroscopica. Sembra che il tour sia allo sbando, quando in realtà è solo più aperto“, ha infine concluso Simon.
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