Storica decisione del TAR, cambia tutto per il mondo del Padel

Storica sentenza del TAR, dimenticate il padel così come lo conoscevate: una vera e propria rivoluzione per il mondo della padella

Il padel è senza ombra di dubbio sulla cresta dell’onda al punto tale da fare concorrenza non solo al tennis, da cui deriva, ma anche al calcio quanto a interesse da parte dei media e soprattutto al numero di appassionati.

Due racchette da padel appoggiate alla rete e una pallina
Storica decisione del TAR, cambia tutto per il mondo del Padel-tennisfever.it (Pixabay)

Sempre più appassionati di sport ed ex atleti vengono contagiati dalla febbre della padella tanto che nel nostro Paese aumentano gli appuntamenti del circuito professionistico del padel.

Tuttavia, le infrastrutture attuali progettate e costruite quando il padel era uno sport di nicchia non riescono più a soddisfare la relativa crescente domanda anche perché nel frattempo è arrivata una sentenza del Tar che rivoluziona il mondo del padel.

Padel, il Tar dell’Umbria dice “no” alla copertura

Non si possono coprire i campi da padel siti in viale Trappes a Castiglione del Lago. L’altolà è arrivato dal Tribunale Amministrativo Regionale per l’Umbria che ha rigettato il ricorso inoltrato dalla società sportiva che gestisce l’impianto per chiedere l’annullamento delle delibere comunali che vietano l’intervento nonché la condanna del Comune al risarcimento del danno.

L’associazione sportiva dilettantistica, che ha in concessione per 20 anni la gestione di impianti sportivi del Comune di Castiglione del Lago, aveva chiesto l’autorizzazione a realizzare, quale “miglioria”, una copertura sui due campi di padel edificati in esecuzione dell’affidamento in concessione che prevede “la gestione dell’impianto (comprendente due campi da tennis all’aperto, con relativi spogliatoi, servizi igienici e locale ristoro)” e il “miglioramento strutturale dell’impianto da porre a carico del concessionario“.

Martello da giudice in legno
Padel, il Tar dell’Umbria dice “no” alla copertura-tennisfever.it (Pixabay)

Dunque, la società sportiva riteneva che la copertura rientri nelle migliorie previste dalla concessione mentre per il Comune “la realizzazione della copertura dei campi da padel appare in contrasto con lex specialis che non prevede coperture” ed “è estranea all’oggetto del contratto sottoscritto a valle dell’aggiudicazione”.

Ebbene, come detto, per i giudici amministrativi il ricorso è infondato in quanto “l’intervento richiesto dalla ricorrente, a prescindere dalla sua convenienza per le parti del rapporto di concessione”, non è “previsto né dalla lex specialis né dall’accordo di concessione” e di conseguenza si traduce “in una modifica dell’oggetto contrattuale, con pregiudizio dei principi di par condicio e trasparenza che devono improntare anche l’affidamento in concessione della gestione dei servizi pubblici”.

Ma a incidere nella decisione dei giudici amministrativi di rigettare il suindicato ricorso anche il prevedibile aumento del fatturato una volta potenziato l’impianto con la copertura dei due campi da padel. Un incremento reddituale di non meno di 50.000 euro per la gestione ventennale di due campi di padel fruibili a prescindere dalle condizioni atmosferiche che “potrebbe apparire sottostimato nell’ambito di una concessione ventennale che lascia tutti i proventi alla concessionaria e prevede, come corrispettivo per il Comune, unicamente un canone annuo fisso di euro 1.476,60 oltre alla disponibilità dell’utilizzo degli impianti per dieci giorni l’anno“.

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