A poche ore dall’inizio del Rolex Monte Carlo Masters il mondo del tennis è sconvolto da un’ultim’ora che riguarda Casper Ruud
Domani, lunedì 7 aprile, aprirà i battenti il Rolex Monte Carlo Masters, il primo del trittico di Masters 1000 sulla terra battuta (gli altri due sono Madrid e Roma) che fa da apripista al Roland Garros, il secondo Slam della stagione.

Assente il numero 1 del ranking Atp, Jannik Sinner, che sta scontando la squalifica per il caso ‘Clostebol’ (ritornerà in campo agli Internazionali d’Italia, in calendario dal 7 al 18 maggio), i favoriti sulla terra rossa del Monte Carlo Country Club sono il campione in carica Stefanos Tsitsipas, la testa di serie numero uno Alexander Zverev e Novak Djokovic, tutti finiti nella parte alta del main draw.
Occhio anche al britannico Jack Draper, fresco trionfatore a Indian Wells dove nell’ultimo atto ha avuto la meglio sul danese Holger Rune, e a Casper Ruud, finalista nella scorsa edizione, che inizierà direttamente al secondo turno contro il vincente del match tra Roberto Bautista Agut e Brandon Nakashima. Tuttavia, il norvegese prima ancora di scendere in campo si è guadagnato la ribalta dei media con una dichiarazione che ha lasciato di stucco il mondo del tennis.
Casper Ruud: “Non guadagniamo abbastanza. Dobbiamo reagire”
Come riportato da “L’Equipe”, i primi 20 tennisti e tenniste rispettivamente dei ranking Atp e Wta hanno inviato una lettera congiunta alle organizzazioni dei quattro tornei del Grande Slam per chiedere un sostanzioso aumento dei premi in denaro.
Ebbene, Casper Ruud, che da anni che frequenta le prime posizioni del ranking, ha spiegato perché l’attuale distribuzione del montepremi nei Major penalizza i tennisti: “I guadagni che noi giocatori riceviamo rappresentano, in media, il 15% di quanto genera un Grande Slam. Non credo sia giusto. I grandi campionati del mondo, come la NFL, la MLB e la NBA, si aggirano intorno al 50%”.

Il norvegese però non si è detto molto fiducioso sul buon esito della succitata richiesta: “In un mondo ideale, la distribuzione tra tornei e giocatori sarebbe 50/50. Non credo che ci arriveremo mai, ma possiamo avvicinarci: ogni percentuale è utile”.
Comunque, il tre volte finalista Slam non ne fa una questione soltanto economica: “Negli ultimi anni gli Slam hanno deciso di iniziare i loro tornei un giorno prima, ad eccezione di Wimbledon. La maggior parte di essi prende queste decisioni senza nemmeno parlare con i giocatori, senza chiedere a noi”.
Motivo per il quale Casper Ruud sollecita i suoi colleghi a reagire: “Non credo sia giusto pagarci il 15% quando, per me, i giocatori sono importanti quanto il torneo. Negli ultimi anni questi tornei hanno preso alcune decisioni che ci hanno fatto capire che è arrivato il momento di reagire, di chiedere un incontro e di discutere di questi problemi”.