Carlos Alcaraz non usa giri di parole: “Voglio essere come loro”. La sua rivelazione emoziona gli appassionati
Carlos Alcaraz è sicuramente uno dei talenti più precoci che il tennis abbia mai conosciuto. Tra i tanti primati fatti registrare in questo suo inizio di carriera, spicca su tutti quello di essere diventato, a 19 anni e 4 mesi (nel 2022), il più giovane giocatore ad avere raggiunto la posizione numero uno del mondo nella storia del ranking Atp. Un traguardo centrato a suon di vittorie incredibili, sfoderando colpi clamorosi e meritandosi via via la fama di futuro dominatore del circuito.

All’età di quasi 22 anni, lo spagnolo ha già vinto quattro tornei del Grande Slam, ma non è riuscito effettivamente a diventare il dominatore del tennis maschile. Merito del nostro Jannik Sinner, certo, ma anche di un processo di maturazione che fisiologicamente sta incontrando qualche difficoltà.
Carlos, infatti, continua ad alternare straordinari exploit a clamorose battute d’arresto, un po’ come accadeva all’azzurro fino a qualche tempo fa. Insomma, il sentore è che Alcaraz debba ancora finire di forgiarsi prima di poter esprimere il suo massimo potenziale.
Alcaraz, il tormento della sconfitta e il tema dell’ispirazione: le parole di Carlos sono da brividi
Nonostante i tanti successi, il baby fenomeno iberico è ben consapevole di avere davanti a sé molta strada da fare. Allo stesso tempo, ha le idee ben chiare su come percorrerla e quali siano le sue priorità. “Sono una persona molto competitiva. Non mi piacere perdere contro niente e nessuno”, ha esordito Alcaraz al podcast di Louis Vuitton.

Il passaggio su coach Ferrero. “Ricordo che le persone hanno capito che fossi bravo quando avevo 14 anni, ma è grazie a Juan Carlos che sono qui. Abbiamo iniziato a viaggiare insieme per partecipare a molti tornei quando ho compiuto 15 anni. Abbiamo trascorso molto tempo insieme e ho imparato moltissimo da lui. A 17anni ero consapevole delle cose che servivano per raggiungere il successo, anche la passione di mio padre per il tennis è stata fondamentale per me”, ha raccontato Carlos.
Il fenomeno di El Palmar si è anche soffermato sul tema dell’immagine tirando in ballo due dei suoi grandi idoli: “La cosa più importante al mondo per me è essere una brava persona. Voglio essere una ispirazione per i bambini, proprio come Nadal e Federer lo sono stati per me. Erano i miei idoli e li ho sempre visti come belle persone”.
Alcaraz è poi tornato a parlare di tennis sottolineando: “Il tennis è cambiato molto negli ultimi 20 anni. Giochiamo a un ritmo molto più veloce e credo siano cambiati anche i modelli di comportamento fuori dal campo. Voglio essere un tennista aggressivo. È essenziale credere in sé stessi e avere quel tipo di mentalità che ti permette di credere di poter battere chiunque“.
Infine ha concluso dicendo: “Ci sono momenti in cui non mi diverto in campo perché è difficile gestire la pressione, ma poi mi dico che sto vivendo il mio sogno da bambino. Ho sempre voluto far parte della storia di questo sport”.
Ebbene, certamente già ne fa parte della storia, Carlos, e altrettanto certamente scriverà molte altre pagine autorevoli del libro. Vedremo se poi riuscirà anche a diventarne protagonista assoluto proprio come i suoi idoli.