Il campione altoatesino, ancora in attesa di tornare alle competizioni ufficiali, incassa l’interessante teoria dell’ex coach
Soprattutto per i fans non della prima ora – tutti quelli che hanno iniziato a seguirlo con attenzione solo dopo la vittoria in Coppa Davis nel novembre del 2023 o dopo Melbourne 2024 – la figura di Jannik Sinner è associata all’allenatore Simone Vagnozzi e al supercoach Darren Cahill.

In realtà membri fissi dello staff sono stati anche, per tanto tempo, anche Umberto Ferrara e Giacomo Naldi – rispettivamente preparatore atletico e fisioterapista personale del tennista – poi allontanati dopo la superficiale gestione della vicenda Trofodermin-Clostebol costata carissima (soprattutto in termini di preoccupazioni mentali, ma non solo) al tennista azzurro.
Forse in pochi ricordano che fino al febbraio 2022 il nativo della Val Pusteria era associato, nel suo percorso professionale, alla quasi leggendaria figura di Riccardo Piatti, suo coach fino alla separazione alla data suindicata.
Novak Djokovic, Ivan Ljubicic, Richard Gasquet, Milos Raonic e Borna Coric sono solo alcuni dei campioni passati nella sapiente gestione dell’Academy del 66enne comasco. Quasi improvvisamente, ormai oltre 3 anni fa, l’improvvisa rottura della collaborazione, con la decisione, da parte di Jannik, di affidarsi prima al solo Vagnozzi, poi al vate australiano.
Nonostante gli sia stato raramente stato chiesto un parere sugli enormi progressi di un talento che forse lui, Piatti in persona, aveva scovato per primo, il coach lombardo è tornato a parlare del suo ex allievo, stimolato dalle domande di Sky Sport.
Piatti come Ljubicic: controcorrente sulla squalifica di Jannik
L’argomento, nemmeno a parlarne, è la squalifica inflitta al numero uno del mondo dopo il patteggiamento che lo stesso ha ottenuto con la WADA. Già lo stesso citato Ljubicic, interrogato sulla vicenda, aveva fornito un parere diverso dal coro a proposito delle conseguenze dello stop di tre mesi con cui il fuoriclasse è stato punito.

“Penso che in questo momento Sinner possa lavorare su determinati aspetti del suo gioco. Lui sta senza dubbio sfruttando questo periodo di forzato di stop per allenarsi su aspetti che normalmente non ha modo di allenare in questo momento della stagione“, aveva detto l’ex giocatore croato.
Gli ha fatto sostanzialmente eco, qualche settimana dopo, anche Riccardo Piatti: “La sosta gli farà bene, come gli fece bene all’epoca la pandemia. Lui se n’è giovato perché si è costruito. Aveva fatto la Next Gen e poi ha raggiunto i quarti a Parigi. Sinner ha le carte in regola per vincere i Major che gli mancano. Il team è molto forte, costruito bene: possono portarlo a vincere tutto e a fare la storia del tennis. Tornerà ancora più determinato e potrà centrare il Grande Slam“, il lusinghiero pronostico dell’ex coach.
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