Il tennista carrarino, reduce dalla brutta batosta contro Novak Djokovic a Miami, incassa la dura sentenza del giornalista: parole di fuoco
Stavolta la rimonta non è riuscita. Dopo aver recuperato un set di svantaggio nelle prime due partite del prestigioso Masters 1000 di Miami (al primo turno contro il francese Halys, al secondo contro quell’Auger-Aliassime già battuto nella finale per il bronzo a Parigi 2024), Lorenzo Musetti ha ceduto di schianto, subendo un duplice 6-2, da un Novak Djokovic in versione deluxe.

Quella che finalmente era apparsa come una versione diversa del giocatore toscano (che spesso, anche nei tornei di inizio anno, aveva magari vinto il primo parziale per poi perdere il match), non si è affatto vista al cospetto del leggendario tennista serbo.
Dopo essere andato velocemente sul 2-0, strappando subito il servizio a Djokovic, Musetti è letteralmente sparito dal campo. Travolto nel primo set con 6 giochi consecutivi del 24 volte campione Slam, il carrarino non è andato molto meglio nemmeno nel secondo set, perso con lo stesso punteggio.
I soliti difetti (quel linguaggio del corpo fatto di braccia allargate, sorrisi ironici e una sorta di vittimismo tipico di chi già è rassegnato al proprio destino) sono emersi in tutta la loro gravità. E conseguenze.
Il giudizio degli addetti ai lavori, stavolta, è stato senza appello. In particolare Guido Monaco, ospite di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport, ci è andato giù duro.
Musetti stroncato dal giornalista: la batosta ha lasciato il segno
“La ripassata è stata epocale. Completamente disarmato contro una versione di Djokovic che forse nessuno si sarebbe aspettato così brillante. Motivato e concentrato. Abbiamo rivisto uno sprazzo del vero Nole, contro un Musetti che è partito molto bene e poi, una volta tornati in parità, non ha avuto più le armi per poterlo mettere in difficoltà. Lorenzo è stato in campo al meglio possibile, ha fatto il professionista. Ci ha provato, ma non aveva le armi“, ha esordito il giornalista.

“Quando prendi una sequenza di nove game consecutivi non c’è nulla da dire, stiamo parlando di due livelli completamente diversi. Molto per merito di Djokovic, perché io non ho visto una controprestazione di Musetti. Lo verificheremo nei prossimi turni, comunque è un Novak rigenerato e dimostra ancora una volta che darlo per morto è molto pericoloso, anche se l’età è quella lì“, ha concluso, ancor prima di vedere che poi il serbo avrebbe vinto anche il suo match di quarti di finale contro Sebastian Korda.