Lorenzo Musetti non ha usato mezzi termini, la sua ammissione lascia senza parole gli appassionati di tennis
Reduce dai successi su Quentin Halys e Felix Auger-Aliassime, Lorenzo Musetti è stato eliminato agli ottavi del Masters 1000 di Miami vedendo svanire l’opportunità di eguagliare il suo best ranking in carriera in 15esima piazza. Anzi, l’azzurro potrebbe addirittura perdere una posizione a vantaggio di Grigor Dimitrov, qualora il bulgaro riuscisse a bissare la finale raggiunta lo scorso anno: insomma, la sua parentesi in Florida, da quando poteva essere molto positiva in termini di classifica, rischia di assumere caratteri abbastanza amari.

Il giovane toscano, tuttavia, stavolta davvero non può avere rimpianti. Perché tra lui e l’approdo ai quarti ha trovato un’altissima montagna da scalare. Ci riferiamo ovviamente all’ex numero uno al mondo Novak Djokovic, che sul cemento americano sta dando segnali di netto miglioramento, dopo un avvio di stagione altalenante e parecchio complicato dal punto di vista fisico. Nole, ad oggi, sembrerebbe essere tornato a quei livelli che gli hanno permesso fino a qualche tempo fa di fare incetta di trofei e riconoscimenti.
Musetti travolto da Djokovic a Miami, la rivelazione dell’azzurro è incredibile: le sue parole
Basti pensare che il nativo di Belgrado ha impiegato meno di un’ora e mezza (1 h e 23 minuti) per sbarazzarsi dell’alfiere nostrano con un doppio 6-2. Un punteggio chiarissimo ed estremamente fedele a ciò che è successo in campo, dove Musetti è apparso in completa balia di un avversario che, a tratti, è stato semplicemente “ingiocabile”.
Lo stesso carrarino, a margine dell’incontro, ci ha tenuto a sottolinearlo durante un’intervista concessa a Sky Sport, lasciandosi andare anche ad una considerazione da tenere ben in mente in ottica prossimo futuro.

“A parte l’inizio in cui sono riuscito a ingranare meglio, poi non sono stato più in grado di fargli male da fondo campo e non ho avuto il supporto al servizio”, ha esordito Musetti ai microfoni della nota emittente televisiva. “A un certo punto era veramente ingiocabile. Tanto merito a lui, devo dire che con me si esalta spesso”, ha evidenziato l’azzurro.
Poi la considerazione a cui prima facevamo riferimento: “Credo che Nole, sulla base dei nove incontri in cui l’ho affrontato, sia cresciuto ancora. È difficile da immaginare o da crederci, ma in campo è la sensazione che ho provato”.
Ebbene, a quasi 38 anni Djokovic è ancora capace di stupire. Un monito per tutti i colleghi impegnati sui palcoscenici più prestigiosi del tennis internazionale. Un fulmine a ciel sereno per coloro, tra appassionati ed addetti ai lavori, che ritenevano il 24 volte campione slam ormai alla frutta.
Le parole di Darderi commuovono i tifosi italiani, che annuncio