Sinner-Djokovic, l’annuncio lascia di sasso: tifosi perplessi

Jannik Sinner e Novak Djokovic, le ultime dichiarazioni hanno fatto il giro del mondo: ecco la conferma emersa in queste ore

Jannik Sinner è fuori dai giochi poiché sta osservando la squalifica di tre mesi patteggiata con la Wada. Novak Djokovic è protagonista al Masters 1000 di Miami dove ha raggiunto i quarti di finale e potrebbe centrare il 100esimo titolo in carriera. I due non si incrociano da tempo, e il loro rapporto sembra essersi compromesso dopo la presa di posizione della PTPA sul “caso clostebol” che ha coinvolto l’altoatesino. Ma…

Sinner e Djokovic si stringono la mano a fine partita
Sinner-Djokovic, l’annuncio lascia di sasso: tifosi perplessi (Foto Ansa) – Tennis Fever

Ma c’è un filo sottile – e al contempo infrangibile – che unisce il giovane azzurro e il 24 volte campione slam. In tanti lo hanno sempre pensato, visto il talento che li accomuna e la stessa propensione a dominare il campo facendo a fettine gli avversari. Una visione, quest’ultima, che però merita di essere leggermente approfondita.

Il legame tra Jannik Sinner e Novak Djokovic: parla Marco Panichi

Certo, il talento rappresenta un aspetto evidente del legame tra Jannik e Nole. Quel filo sottile tuttavia è alimentato principalmente da altri fattori. A darne conferma è stato un personaggio che ben conosce entrambi e che nelle ultime ore si è lasciato andare a delle considerazioni molto interessanti.

Il personaggio in questione è Marco Panichi, il quale ha lungo frequentato lo staff di Djokovic e oggi fa parte di quello di Sinner.

Sinner e Panichi all'esterno del J Medical di Torino
Il legame tra Jannik Sinner e Novak Djokovic: parla Marco Panichi (Foto Ansa) – Tennis Fever

Intervenuto al podcast Tressessanta condotto da Virginia Gambardella, il noto preparatore atletico si è soffermato soprattutto sull’aspetto mentale, spiegando che i veri campioni sono spesso coloro che riescono a primeggiare nella gestione dell’intelligenza emotiva.

«In uno sport come il tennis, è fondamentale. Bisogna stare attenti ai travasi emotivi, al classico “braccino corto” del tennista. La componente più difficile, nel tennis, è il fatto che in realtà una gara potrebbe essere anche infinita. Sono scambi brevissimi, ma che possono protrarsi per tanto tempo», ha sottolineato Panichi.

In tal senso, abbiamo già una chiaria similitudine tra Sinner e Djokovic, i quali hanno sempre dimostrato un’infinita capacità di tenere botta qualsiasi sia la situazione che gli si presenti. Sia l’uno che l’altro, ad esempio, incappano molto raramente in cali di concentrazione e tirano fuori il meglio di sé nei momenti decisivi.

“Novak è uno che vive di tennis per ventiquattr’ore. Jannik è la stessa cosa, anche se in maniera differente”

Ma i fattori che uniscono il tirolese e il serbo non sono finiti. «Novak è uno che vive di tennis per ventiquattr’ore. Jannik è la stessa cosa, anche se in maniera differente», ha affermato Panichi. «Sinner è uno che vive per il tennis, è competitivo anche negli allenamenti. Si diverte così. I grandi campioni sono tutti così: sono tutte persone che si divertono facendo quello che gli piace. Poi, naturalmente, dipende dai momenti. Ma dietro c’è sempre il piacere di competere…», ha chiosato il 60enne romano.

Insomma: così diversi stilisticamente e caratterialmente, Sinner e Djokovic hanno svariati punti di connessione, tra cui la medesima forza mentale e un simile approccio al tennis. Per buona pace di chi storce il naso, la realtà è questa e non c’è rivalità o dissapore che possa oscurarla. La speranza è che il classe 2001 azzurro possa anche replicare lo straordinario percorso condotto dalla leggenda di Belgrado.

Gestione cookie