Il mondo del tennis è in lutto: proprio in queste ore è scomparso un autentico idolo dei tifosi. Ecco tutti i dettagli
Lo sport è vita, emozioni, momenti di condivisione che segnano per sempre le esistenze dei tifosi e degli appassionati. Ma lo sport, come la vita, è fatto anche di dolorosi addii. Non solo quelli ai sogni a lungo accarezzati della conquista di prestigiosi trofei o all’attività agonistica.

In questo ultimo periodo, infatti, si sono consumati nel mondo dello sport addii ben più dolorosi di una vittoria mancata o dell’eliminazione da una competizione. Purtroppo tanti protagonisti degli stadi e dei palazzetti dello sport ci hanno lasciati per sempre.
Calciatori come Gigi Riva, Gianluca Vialli, Sinisa Mihajlovic e Totò Schillaci, l’eroe delle Notti magiche di Italia ’90, e una leggenda del ring come George Foreman, protagonista insieme a Muhammad Alì dell’epico “Rumble in the jungle”, sono passati a miglior vita. Un elenco che, ahinoi, si aggiorna continuamente visto che in queste ore se n’è andato per sempre anche un’ex stella del tennis, un vero idolo dei tifosi.
Tennis in lutto, addio a Juan Aguilera
Il mondo del tennis piange la scomparsa di Juan Aguilera. Ricoverato da tempo in ospedale a Barcellona a causa di una grave malattia, l’ex tennista aveva appena compiuto 63 anni. Famoso per il suo rovescio in back e temibile sulla terra rossa, lo spagnolo conquistò la ribalta a partire dagli anni ’80 con l’ingresso nella squadra di Coppa Davis e i primi titoli in carriera (Aix-en-Provence e Amburgo) che lo proiettarono, nel 1984, al numero 7 del mondo, suo best ranking.
Insomma, prima ancora di Rafa Nadal, il Re della terra di Parigi con i suoi 14 titoli (record assoluto), e di Carlos Alcaraz, il più giovane ad aver raggiunto la posizione numero uno al mondo nella storia del ranking Atp, il portabandiera del tennis iberico era Juan Aguilera che fu il primo spagnolo a conquistare un Masters 1000, quello di Amburgo, al culmine di una settimana in cui uno dopo l’altro sconfisse Goran Ivanisevic, Michael Chang (campione al Roland Garros nel 1989), Jim Courier, Magnus Gustafsson, Guy Forget e in finale l’allora numero 3 del ranking, Boris Becker.

Proprio il match contro ‘Bum Bum’ fu l’apice della sua carriera: se lo aggiudicò in tre set, con il clamoroso 6-0 nel secondo parziale. Nel luglio seguente disputò l’ultima finale della carriera (persa a Palermo contro Davin) per poi, nell’ottobre 1991, decidere di appendere la racchetta al chiodo dopo essere uscito, anche per problemi fisici, dalle posizioni di vertice. Ma ora, come detto, esce definitivamente di scena lasciando un grande vuoto nel cuore di chi lo ha conosciuto e apprezzato come uomo e come tennista.