Il fuoriclasse serbo, fresco dominatore di Musetti nel match di Miami, ha in testa un obiettivo be preciso: ecco quanto gli manca
Lo hanno ‘stuzzicato’, e lui ha reagito da campione. Lo hanno provocato, e lui ha risposto da par suo, iniziando a giocare forse il suo miglior tennis di questo avvio di stagione. È successo davvero tutto in fretta, forse troppo, tra Novak Djokovic e Lorenzo Musetti nel match di Miami valido per gli ottavi di finale del prestigioso torneo della Florida.

Il toscano era partito benissimo, breakkando subito il serbo e portandosi sul 2-0. Nel mentre, il giudice di sedia ha pensato bene di comminare un warning a Nole per violazione dello ‘shot clock‘ che impone di rimettere la palla in campo, col servizio, entro 25 secondi dalla fine del punto precedente. Non lo avesse mai fatto, l’arbitro. Per lo meno per gli interessi del malcapitato azzurro.
Da quel momento il nativo di Belgrado si è letteralmente scatenato, annichilendo ‘Muso’ e regalando sprazzi di ottimo tennis. Il cammino verso la finale, e verso l’agognato 100esimo titolo di una carriera già impareggiabile, è però ancora lungo.
A proposito di titoli…quello vinto a Parigi nell’ultima edizione dei Giochi Olimpici è stato il 99esimo nello splendido percorso del serbo da quando è professionista. In una recente conferenza stampa Djokovic ha dichiarato che non gli interessa più di tanto la leadership nel ranking mondiale. Quanto solamente tentare di vincere almeno un altro Major.
Ovviamente però, come detto alla vigilia del torneo di Doha, lo slavo vorrebbe finalmente toccare la fatidica quota 100 nel numero dei tornei vinti. Quella dichiarazione d’intenti non gli portò molta fortuna, visto che in Qatar fu subito sconfitto all’esordio da Matteo Berrettini, ma la sfida è stata ormai lanciata.
Djokovic, c’è Federer nel mirino: Connors è ancora un miraggio
Nella speciale classifica All Time dei tennisti con più titoli in bacheca, comanda ormai da decenni il leggendario ‘Jimbo’ Connors, con 109 tornei (di cui 8 slam): da Jacksonville nel 1972 fino a Tel Aviv, nel 1989. Alle sue spalle ecco un contemporaneo di Djokovic, tale Roger Federer, attestatosi a 103.

Terzo è proprio il belgradese, che grazie alla vittoria nei sedicesimi di finale a Miami si è intanto tolto la soddisfazione di superare Rafa Nadal come numero di partite vinte nei tornei Masters 1000 (411, diventate poi 412 grazie al match contro Musetti).
Al quarto posto ecco i 94 titoli di Lendl, seguito dai 92 di Rafa Nadal (da Sopot 2004 al Roland Garros del 2022), e dai 77 di John McEnroe. Più staccati i pur leggendari Rod Laver (75), Nastase e Borg (64) e Pete Sampras (62).