La campionessa polacca, ancora in corsa a Miami, interviene nel dibattito sulla causa legale intentata dalla PTPA: parole shock
Nemmeno il tempo di archiviare, con la relativa scia di polemiche, la vicenda Clostebol che ha visto coinvolto Jannik Sinner, conclusasi con l’ormai celebre patteggiamento di una squalifica di soli tre mesi, che atleti ed addetti ai lavori si sono ritrovati a discutere di nuove questioni non strettamente legate ad un diritto vincente, ad una discesa a rete, ad un match che mette in palio un prestigioso trofeo.
Stiamo ovviamente parlando della clamorosa causa legale che il PTPA – il sindacato dei tennisti nato anche grazie all’impegno di un certo Novak Djokovic – ha intentato contro ATP, WTA, ITF ed ITIA reclamando degli epocali cambiamenti nel modo di gesitre l’attività professionistica dei giocatori.
I tennisti che hanno sottoscritto l’iniziativa del sindacato reclamano, in sostanza, ‘un sistema equo e trasparente che dia priorità ai loro diritti, alla loro salute e alla loro sicurezza rispetto all’autorità incontrollata degli organi di governo dello sport, garantendo loro le stesse protezioni e opportunità degli atleti professionisti in altri sport globali. Gli organi di governo corrotti del tennis – si legge nelle prime motivazioni – mettono a tacere e sfruttano sistematicamente i giocatori per ottenere profitti personali attraverso il controllo monopolistico. Una situazione che ha danneggiato i giocatori, i tifosi e lo sport, rappresentando una grave minaccia per il suo futuro‘, conclude una nota diffusa proprio qualche giorno fa.
Swiatek sorpresa dall’azione legale: “Non ne sapevo nulla”
Dopo aver appreso che lo stesso campione serbo si sia trovato un po’ spiazzato di fronte all’aggressività del linguaggio utilizzato dai legali nell’azione che sta per essere intrapresa contro i vertici tennistici, anche Iga Swiatek ha voluto dire la sua.
Proprio lei che in passato aveva stigmatizzato alcune delle decisioni della WTA in merito ad un calendario massacrante per le atlete, ha in qualche modo preso le distanze da una ‘denuncia’ che da più parti – leggi anche le ultime dichiarazioni dell’ex coach di Matteo Berrettini, Vincenzo Santopadre – sembra eccessiva.
“Non ho un’opinione perché non sono stato coinvolta in alcun modo, nessuno mi ha chiesto nulla, quindi l’ho scoperto come tutti voi, attraverso la stampa. Ho espresso apertamente che gareggiare undici mesi all’anno è una follia, totalmente inutile, e che la stagione dovrebbe essere più breve“, ha detto l’ex numero uno del mondo. Che non ha certo iniziato il 2025 nel modo migliore a livello di risultati sul campo.
