Il talento spagnolo aveva coltivato un ‘sogno’ che però si è infanto con la dura realtà del campo: è rimasto solo il serbo in gioco
Storia di un desiderio che non si è avverato. Quanto meno non nel torneo in corso di svolgimento in quel di Miami, sede del secondo dei due appuntamenti del cosiddetto ‘Sunshine Double‘ statunitense.

Dopo aver fallito il tris di vittorie in quel di Indian Wells – Carlos Alcaraz è stato sconfitto in semifinale da Jack Draper, futuro vincitore del torneo – il nativo di Murcia si era presentato a Miami convinto di poter fare strada. E di prendersi la sua rivincita contro i critici, che spesso gli imputano una mancanza di continuità nei tornei (anche di un certo prestigio, come in effetti sono gli ultimi due sul cemento americano) rispetto alla sostanziale infallibilità di Jannik Sinner.
Stimolato dalla possibilità di affrontare in semifinale un certo Novak Djokovic, a sua volta uscito con le ossa rotta in California dopo la precoce eliminazione patita al primo turno per mano di Botic van de Zandschulp, lo spagnolo aveva espresso in conferenza stampa il suo desiderio. Sintomo di una voglia di confrontarsi sul campo con colui che lo ha già battuto sia nella finale Olimpica di Parigi 2024 sia nei quarti di finale degli ultimi Australian Open. Nulla da fare. All’appello è mancato proprio l’iberico.
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“Io e Nole siamo nella stessa parte del tabellone, speriamo di arrivare entrambi in semifinale. Come ho detto prima, queste sono le partite che attirano gli appassionati di tennis, perché penso che ogni nostro match sia divertente da guardare. Parliamo di un Masters 1000 e ci sono ancora troppe partite da giocare per pensare alle semifinali. Vedremo cosa accadrà. Se vuoi vincere, devi battere i migliori giocatori al mondo, come Djokovic“. Queste le parole pronunciate da Carlitos alla vigilia del suo match di esordio in Florida contro David Goffin. Il veterano belga ha stroncato sul nascere le ambizioni del talento spagnolo.

L’esperto tennista non si è affatto scoraggiato dopo aver perso il primo parziale al cospetto del numero tre del mondo. Goffin è stato capace, con l’esperienza e con una tenuta mentale invidiabile, di ribaltare l’esito della contesa, estromettendo uno dei favoriti alla vittoria finale già in regime di 32esimi di finale.
Forse sarà dispiaciuto anche Djokovic della prematura uscita di scena del rivale: per il serbo, in crisi di risultati da oltre un anno, sarebbe stato vieppiù stimolante affrontare ancora una volta uno dei candidati al dominio del tennis mondiale in un futuro quanto mai vicino.
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