Il campione spagnolo, fresco di clamorosa eliminazione all’esordio a Miami, è oggetto di attenta analisi da parte del connazionale
Indecifrabile. Non c’è forse termine migliore per definire Carlos Alcaraz, il fuoriclasse spagnolo salito alla ribalta negli ultimi anni grazie ai clamorosi trionfi nei tornei dello Slam – già quattro le affermazioni nei Major – e al raggiungimento, tennista più giovane di sempre della storia ad averlo fatto, della posizione numero uno del ranking mondiale, traguardo ottenuto nel luglio del 2023.
Indicato come futuro dominatore del circuito assieme a quel cannibale di Jannik Sinner (che può vantare dalla sua un’incredibile continuità di rendimento che non ammette cadute inaspettate), lo spagnolo sembra ricadere sempre negli stessi errori.
Non a caso, a parte i trionfi a Parigi e a Wimbledon lo scorso anno, il nativo di Murcia perde troppo spesso la bussola del suo gioco contro avversari dignitosi, ma abbondantemente alla sua portata.
Chiamato a mettere pressione al tennista altoatesino stante la condizione di assenza del circuito di quest’ultimo per la nota vicenda Clostebol, Carlitos ha già sprecato i suoi bonus. La clamorosa sconfitta, subita peraltro in rimonta, contro David Goffin ai 32esimi di finale del Masters 1000 di Miami gli ha già comportato la matematica impossibilità di scalzare l’azzurro dal trono mondiale fino a maggio. Quando poi il numero uno del mondo tornerà a fare presumibilmente la voce grossa.
Corretja e le aspettative su Alcaraz: “Non lo sa nemmeno lui”
Intervenuto sulla piattaforma Eurosport in qualità di brillante opinionista qual è già da anni, l’ex tennista iberico Alex Corretja – che intervistò in diretta un Alcaraz in lacrime dopo aver perso contro Djokovic la finale olimpica – ha tentato di spiegare i troppi alti e bassi che stanno condizionando la pur positiva carriera del connazionale.
“Per me tutto è molto brutale con Carlos Alcaraz. È successo tutto così in fretta. Sta ancora cercando di capire chi è, sta ancora cercando di capire cos’è il circuito e com’è la vita al suo interno“, ha esordito.
“Alcaraz è diventato una star mondiale dei media e, di conseguenza, porta un peso molto grande sulle sue giovani spalle. Sì, vince dei titoli. Se guadagna soldi, sappiamo tutti che è un privilegiato, ma il prezzo per diventare una persona così potente per i marchi, per i fan, per tutto ciò che ne consegue, è che ora ha una serie dedicata a lui. Un documentario, tutte queste mostre… tutto questo ha un certo logorio“, ha concluso Corretja.
