Con l’importante ATP Masters 1000 di Miami in pieno svolgimento, lo spagnolo fa una proposta che potrebbe rivoluzionare il gioco
Negli ultimi mesi non ci si annoia di certo nel mondo del professionismo ATP. Pur privo, dopo il ritiro di una leggenda del tennis All Time come Roger Federer, di un’altra icona come Rafa Nadal – ritiratosi nel novembre dello scorso anno in piena Coppa Davis- il circuito ha vissuto delle memorabili imprese della new generation di fenomeni, rappresentata degnamente da Carlos Alcaraz e soprattutto da Jannik Sinner.
L’autentico dominatore della stagione 2024 – 7 titoli, ai quali aggiungere le ATP FInals e lo scettro di numero uno del mondo conservato con un vantaggio siderale – è stato però al centro dell’oscura vicenda Clostebol. Una situazione che ha generato infinite polemiche alimentate anche da tennisti in attività – Nick Kyrgios su tutti – e conclusasi col patteggiamento dell’altoatesino con la WADA, l’Agenzia Mondiale Antidoping che era arrivata a chiedere fino a due anni di squalifica per il fuoriclasse azzurro.
Nel frattempo, archiviata la triste pagina del ‘doping involontario’, nonché inconsapevole, del ragazzo della Val Pusteria, il PTPA – il sindacato dei tennisti nato dalla determinazione di Novak Djokovic – ha intentato una causa contro l’ATP, la WTA, l’ITF e l’ITIA chiedendo un maggior peso e maggiori retribuzioni ai tennisti nello svolgimento della loro professione. Ma le ‘esternazioni’ – accompagnate o meno da cause legali – non sono certo finite qui.
Toni Nadal, richiesta shock: come cambierebbe il tennis
Intervistato in esclusiva dal quotidiano francese ‘Le Monde‘, lo zio più famoso della storia del tennis – sotto la sua guida il nipote Rafael Nadal ha conquistato la stragrande maggioranza dei grandi titoli messi in bacheca -, al secolo Toni Nadal, ha parlato dell’evoluzione del gioco e dei cambiamenti sia nel fisico dei tennisti che nella velocità di palla. Arrivando a formulare una proposta curiosa. Che ha già scatenato l’ennesima polemica.
“Nel tennis la dimensione della rete è immutabile, mentre l’altezza media dei giocatori del circuito è aumentata da 1,75 cm dei miei tempi ai 1,90 oggi. E gli stessi giocatori sono anche più potenti. Suggerisco quindi di ridurre la dimensione delle racchette. Perché la natura stessa del gioco è cambiata“, ha esordito il fratello dell’ex giocatore del Barcellona di Johann Cruijff.
“Riuscite ad immaginare – ha ancora incalzato Toni – una partita di calcio che inizi con un rigore? Sarebbe un po’ assurdo. Questo però è un po’ quello che accade ora nel tennis perché i servizi sono sempre più dominanti. Ed è sempre più difficile giocare per chi è in risposta. Ad esempio, di fronte ad un tennista come Giovanni Mpetshi Perricard, che serve le sue seconde palle a 220 km/h, non c’è altra tattica possibile se non quella di lasciar passare la tempesta“, ha chiosato ironicamente lo spagnolo.
Lo ha ammesso Nadal, rivelazione su Sinner e Alcaraz