Il tennista romano, risalito fino alla 30esima posizione nel ranking, non vuole fermarsi: le parole dell’ex coach non lasciano spazio a dubbi
La resilienza. Quella caratteristica, non certo appartenente a tutti, che permette ad un uomo, un atleta, uno sportivo, di non mollare fino al conseguimento dell’obiettivo stabilito. Ovviamente alcune volte la pur grande motivazione e la forza di volontà non bastano, ma quando si compiono rimonte come quella completata da Matteo Berrettini, di questo si deve parlare. Oltre che alzarsi in piedi ed applaudire il giocatore.

Tormentato da innumerevoli problemi fisici soprattutto nella seconda parte del 2023, entrato in una crisi personale fatta di mancanza di autostima, di incapacità di tornare ai livelli che gli competevano – quelli che gli avevano consentito di fare una finale a Wimbledon nel luglio del 2021, e di raggiungere la sesta posizione nel ranking all’inizio del 2022 – Matteo ha anche subìto un brutto infortunio nel corso degli Us Open 2023.
‘Rottura parziale del legamento peroneo astragalico anteriore‘ e addio al tennis per circa 6 mesi. Anzi di più, visto che il rientro in campo è avvenuto dopo 194 giorni nel Challenger di Phoenix, giusto un anno fa. La classifica recitava 154 al mondo: quasi un affronto per il tennista azzurro, che ha iniziato una lenta ma costante risalita che l’ha portato, meno di un anno dopo, lì dove voleva essere: nella Top 30, passaporto per essere finalmente testa di serie sia nei tornei ATP Masters 1000 che nei Major.
Interrotto il rapporto con lo storico coach Vincenzo Santopadre nell’ottobre del 2023, quando Berrettini era ancora impegnato nella fase di recupero dall’infortunio, l’ex compagno di Melissa Satta si è affidato a Francisco Roig, già esperto allenatore che per anni aveva lavorato nel team di un certo Rafa Nadal.
Santopadre sull’ex allievo Berrettini: “Va rispettato ma…”
Nonostante l’innegabile crescita dell’azzurro sotto la guida dello spagnolo, anche questa collaborazione si è interrotta. Giusto un anno dopo. Matteo si è trovato dunque a dover sfogliare la margherita a caccia di una nuova figura che potesse supportarlo sia tecnicamente che emotivamente: del resto la tenuta mentale e l’emotività stano giocando un ruolo sempre più decisivo nel tennis moderno, con tanti match che davvero vengono decisi da uno o due punti chiave all’interno di una partita.

Il quasi 29enne romano si è allora affidato ad Alessandro Bega, giovane coach 33enne ritiratosi nel 2021 dopo l’ultimo match ufficiale disputato, incredibile coincidenza, contro Jacopo Berrettini. Il fratello dell’ex Top Ten azzurro.
A proposito della scelte del suo ex protetto, Santopadre – intercettato ai microfoni di ‘Mowmag.com‘, ha rilasciato queste dichiarazioni: “Se si sente bene così, va rispettato. Ma è chiaro che un supporto più ampio potrebbe dargli una mano a ritrovare continuità“, ha sentenziato l’ex giocatore. Staremo a vedere che risultati produrrà questo nuovo ‘matrimonio’.
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