La tennista toscana non è ancora entrata in forma in un 2025 sempre più complicato: il ranking è tristemente eloquente
Sta diventando una fastidiosa abitudine. Peraltro davvero inconsueta per un giocatrice che tra le sue caratteristiche vanta la capacità di non mollare mai. Di non dare mai per perso non solo un match, ma nemmeno un set. O anche un singolo punto. Eppure nella stagione di Jasmine Paolini c’è questa sinistra ricorrenza, che ha caratterizzato tre delle quattro sconfitte già sofferte dalla tennista azzurra in questo difficile avvio di stagione.

Contro Svitolina a Melbourne, contro Kenin a Dubai e al cospetto di Samsonova nell’ultima apparizione ad Indian Wells, la nativa di Castelnuovo di Garfagnana ha rimediato almeno uno 0-6 in uno dei parziali dei rispettivi match. Dei black-out davvero pericolosi, che hanno segnato le sconfitte dell’azzurra in un 2025 che somiglia davvero poco, almeno finora, allo scintillante 2024 che l’aveva vista grandissima protagonista. Tanto nel circuito WTA quanto con la maglia azzurra, con la medaglia d’oro in doppio a Parigi 2024 e la vittoria in Billie Jean King Cup con la nazionale diretta da Tathiana Garbin.
Forse ancora stanca, più mentalmente che fisicamente probabilmente, dalla scorsa massacrante annata, Paolini aveva messo nel mirino il prestigioso torneo californiano come punto di partenza di una rinascita necessaria a non gettare alle ortiche quanto di eccezionale fatto fino a pochi mesi fa.
Paolini, il ranking piange: le rivali la incalzano
La sconfitta patita in ottavi di finale dalla russa Samsonova (ottima giocatrice, ma pur sempre numero 25 del mondo prima del torneo) non ha aiutato l’azzurra né nella Race del 2025 – assolutamente disastrosa – né nel ranking WTA. Già scesa al settimo posto due settimane fa, e risalita al sesto solo per i non incredibili risultati di chi la precedeva, Jasmine deve ora guardarsi le spalle.

Con 4518 punti, l’atleta toscana deve difendersi dai prossimi assalti di Elena Rybakina (4448 punti) ma soprattutto dall’incredibile Mirra Andreeva, l’ancora 17 enne russa in piena corsa per il titolo di campionessa ad Indian Wells.
L’enfant prodige del tennis mondiale, protagonista di un’ascesa praticamente inarrestabile, insegue la kazaka con 4360 punti, ma soprattutto ha il vantaggio, rispetto a Paolini, di dover difendere molti meno punti rispetto alla piccola toscana nei tornei che verranno. E non parliamo solo del Roland Garros e di Wimbledon, quando nel 2024 Jasmine arrivò addirittura all’ultimo atto.