Il tennista russo, fresco di qualificazione thrilling contro il mai domo Arthur Fils, non ha ancora esaurito la sua vena polemica
Per avere un’idea della situazione emotiva ‘particolare’ che sta vivendo Daniil Medvedev, è sufficiente mandare indietro il nastro all’inizio del prestigioso Masters 1000 di Indian Wells in cui il russo sta ritrovando, risultati alla mano, lo smalto dei giorni migliori. Dopo aver riavvolto la bobina, aggiungeteci poi cosa ha fatto il moscovita dopo il match point sfruttato con Arthur Fils, degnissimo avversario nei quarti di finale, piegato solo 9-7 al tie-break del terzo set. Ma andiamo con ordine.

Premettendo che già a Dubai, in occasione dell’incontro perso con Griekspoor dopo aver fallito 4 match point, il vincitore degli Us Open 2021 era entrato in una feroce polemica con l’arbitro, accusato di sfavorire i tennisti di nazionalità russa, il russo è arrivato in California con la vena polemica ai massimi livelli.
Dopo il match vinto agevolmente contro il cinese Bu Yunchaokete, Medvedev aveva affidato alle telecamere un messaggio sarcastico tendente a sottolineare la lentezza dei campi dell’impianto: “6-2, 6-2 in un’ora e 36 minuti. Campo molto veloce!”, ha scritto col pennarello. Ma la polemica era solo all’inizio.
“Direi che la superficie è ancora più lenta di prima. Risulta lenta a prescindere dall’indice di velocità o da qualsiasi altro parametro. È lenta senza nemmeno considerare cio che dicono gli altri. Si vede nelle partite come i giocatori facciano fatica a mettere a segno un colpo vincente”, ha dichiarato dopo il match di sedicesimi di finale contro l’americano Michelsen, ritiratosi dopo appena due games.
Medvedev, polemica infinita: altro attacco ai campi di Indian Wells
La litania è continua anche dopo l’incontro vinto agevolmente contro Tommy Paul, quello che poi gli ha consentito di andare a sfidare con successo Fils nei quarti di finale disputatisi successivamente.

“Con Tommy abbiamo avuto partite con molti alti e bassi, soprattutto le ultime tre. Prima una grande battaglia, poi mi ha battuto facilmente e ora sono riuscito io a superarlo agevolmente. Sono soddisfatto del mio gioco, anche se non è facile giocare sapendo che vinciamo comunque gli stessi turni di servizio di quanti ne perdiamo. I break non significano molto qui”, ha detto Daniil facendo ancora una volta ampio riferimento alla lentezza dei campi.
Chiosiamo- ve lo avevamo anticipato – raccontandovi dell’esultanza sfrenata (che oltre a non appartenere troppo al personaggio, è risultata eccessiva per un pur importante approdo alle semifinali del torneo) che il russo ha mostrato dopo aver vinto con Fils. Salti ed urla come nemmeno fossimo al centrale di Wimbledon dopo il punto che ti consegna il titolo….
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