L’ultim’ora è una vera e propria batosta per Carlos Alcaraz: non bastava lo schiaffo ricevuto a Doha da Lehecka, ci mancava anche questa.
La squalifica di tre mesi inflitta a Jannik Sinner in seguito al patteggiamento con la WADA per la vicenda Clostebol rappresenta senza dubbio una grossa occasione per Carlos Alcaraz. Il numero uno al mondo dovrà rimanere fermo fino al 4 maggio: il suo rientro è infatti previsto agli Internazionali d’Italia al Foro Italico. In questi mesi Alcaraz, che occupa attualmente la posizione numero 3 nel ranking ATP, ha la grande opportunità di avvicinare in classifica il grande rivale.

Tuttavia, almeno finora, le prestazioni e i risultati del tennista spagnolo hanno lasciato un po’ a desiderare. Dopo l’eliminazione ai quarti di finale degli Australian Open è arrivata una confortante vittoria a Rotterdam in finale contro De Minaur: in tanti si aspettavano un bis a Doha ma per Alcaraz è invece arrivata una sorprendente eliminazione ai quarti per mano del ceco Jiri Lehecka.
Già nel match precedente contro Luca Nardi il giovane talento iberico era apparso un po’ in difficoltà, anche a causa dell’ottima partita disputata dal tennista italiano. Problemi poi confermati contro Lehecka, che ha avuto la meglio in tre set sul numero 3 al mondo.
Incubo per Alcaraz: non è come loro, che mazzata
Un ko che fa partire nuovamente le discussioni sul livello che può davvero raggiungere Alcaraz: più di qualcuno, infatti, non è così convinto che abbia tutte le carte in regola per essere come i campioni che hanno dominato la scena negli ultimi decenni, vale a dire Novak Djokovic, Roger Federer e Rafael Nadal.

Nel corso del podcast Nothing Major anche Sam Querrey e Steve Johnson hanno voluto affrontare questo argomento, sottolineando che il gioco proposto da Alcaraz è sicuramente molto buono “ma non ha gli stessi standard di Novak, Rafa e Roger“. Secondo Querrey il 21enne di Murcia ha ancora troppi alti e bassi: i tre campioni che hanno scritto la storia del tennis non avrebbero perso queste partite dove Alcaraz è finito ko.
Johnson ha poi citato anche altri tennisti che negli anni precedenti hanno dimostrato di saper assumere il controllo della partita e impedire all’avversario di rientrare nel match. Wawrinka, ad esempio, ma anche Del Potro e Murray. Riferendosi ancora ad Alcaraz ha puntualizzato che “il suo miglior tennis sia superiore a chiunque altro, ma il suo livello medio può vacillare“, che è un po’ la critica che tutti rivolgono al talento iberico.
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