Jannik Sinner e la squalifica per doping, la querelle infinita continua: ecco la sentenza arrivata nelle ultime ore
Nonostante sia fermo ai box, Jannik Sinner continua a prendersi la scena col susseguirsi, tra appassionati ed addetti ai lavori, di considerazioni riguardanti il tormentato “caso clostebol“. Come noto, il classe 2001 altoatesino ha deciso di mettersi alle spalle questa brutta vicenda patteggiando con la Wada una squalifica di tre mesi. Una scelta dolorosa ma necessaria per il bene della sua carriera, considerato che andando a processo avrebbe rischiato una sospensione dalla durata compresa tra uno e due anni. Una scelta che, però, non è bastata per mettere fine alle polemiche.

In molti, infatti, ritengono che in un certo qual modo l’azzurro avrebbe ricevuto un trattamento di favore. In realtà, si tratta solo di speculazioni dal momento che la stessa Agenzia Mondiale Anti-doping ha sottolineato – a più riprese – sia la totale buona fede di Jannik sia l’assoluta irrilevanza della quantità di clostebol presente nelle sue urine. In estrema sintesi, il giovane di Sesto Pusteria è stato sospeso solo perché il regolamento sportivo prevede che un atleta sia responsabile anche delle azioni del suo staff.
Caso Clostebol, Toni Nadal sta con Sinner: le sue parole sono una sentenza
Insomma, per Sinner il patteggiamento è stato quasi una beffa e non un trattamento di favore. In tanti non lo capiscono, ma fortunatamente col passare dei giorni il numero di personaggi di spessore che si sono schierati al fianco dell’azzurro sta aumentando progressivamente. Nelle ultime ore, ad esempio, ci ha tenuto a farlo uno dei mostri sacri di questo sport.

Ci riferiamo a Toni Nadal, noto coach e zio dell’ex tennista maiorchino, il quale ha espresso il suo punto di vista ai microfoni di Marca. “Sono assolutamente contrario alla squalifica“, ha esordito il 64enne di Manacor. “Conosco personalmente Jannik e posso dire con certezza che non assumerebbe mai delle sostanze dopanti volontariamente”, ha aggiunto.
Dopodiché, Nadal è entrato nel merito della questione mostrandosi parecchio critico verso le autorità che hanno gestito la vicenda. “È piuttosto evidente che si tratti semplicemente di un errore casuale e il modo in cui è stato trattato il caso è profondamente sbagliato. Bisognerebbe indagare su coloro che si dopano volontariamente, per poi sanzionarli, e sono sicuro che questo non sia il caso di Sinner. Jannik non ha tratto nessun tipo di beneficio dalle sostanze che sono state trovate nel suo corpo”, ha evidenziato.
“Zio Toni” non ha risparmiato nemmeno gli svariati tennisti che in questi mesi hanno bersagliato il tirolese con uscite condite da un pizzico (eufemismo) di veleno: “Sono rimasto sorpreso dal fatto che molti giocatori si siano schierati contro di lui, alcuni anche di alto livello e persino qualcuno che non è molto pulito“.
A proposito di quest’ultima osservazione, sui social si vocifera che il riferimento di Nadal sia a Novak Djokovic. Staremo a vedere se arriveranno repliche dal sempre caldissimo fronte serbo…