Squalifica Sinner, il retroscena: è successo prima dell’accordo con la WADA

I legali del campione azzurro raccontano cosa sia accaduto prima che il loro assistito formalizzasse l’accordo con la WADA

È finita. E a suo modo questa è già un’ottima notizia, come ha lasciato trapelare lo stesso tennista commentando la grande novità emersa nella mattinata dello scorso 15 febbraio. È finita, e tanto basta per voltare pagina, aspettando la fatidica data del 4 maggio, quella del rientro in campo. Con l’obiettivo degli Internazionali d’Italia ben fissato nella sua mente.

Jannik Sinner in conferenza stampa a Melbourne
Squalifica Sinner, il retroscena: è successo prima dell’accordo con la WADA (Ansa Foto) – Tennisfever.it

Per la verità la luce Jannik dovrebbe iniziare a vederla dal 14 aprile, primo giorno in cui potrà riprendere gli allenamenti nelle strutture pubbliche assieme a professionisti regolarmente iscritti alla federazione di competenza. Questa è del resto la via obbligata intrapresa dal numero uno del mondo per porre fine all’incubo Clostebol: una vicenda, piena di ombre – a danno del campione,s’intende – che andava avanti da ben 11 mesi.

Com’è noto, Sinner ha preferito addivenire ad un accordo con la WADA piuttosto che attendere le lungaggini di un processo la cui sentenza sarebbe arrivata chissà quando. E di chissà quale entità, per giunta. Senza tralasciare il fatto che magari anche una condanna di due mesi – quindi inferiore a quanto patteggiato con le istituzioni – gli avrebbe potuto far perdere in un colpo solo sia il Roland Garros che Wimbledon. Meglio che sia andata così allora, sebbene il fuoriclasse abbia tentennato non poco prima di seguire il consiglio dei suoi legali.

I dubbi di Sinner prima dell’accordo sul caso Clostebol

Jamie Singer, uno degli avvocati del campione azzurro, ha parlato ai microfoni di Sky News dei dubbi e delle perplessità del tennista riguardo all’accordo con l’agenzia mondiale antidoping. Sottolineando anche a chiare lettere la delusione dello stesso per le modalità con cui si è dipanata l’intera vicenda.

Jannik Sinner durante gli Australian Open
I dubbi di Sinner prima dell’accordo sul caso Clostebol (Ansa Foto) – Tennisfever.it

Ci è voluto un po’ di tempo per convincere Sinner che era la cosa giusta da fare, ovvero accettare l’offerta della WADA piuttosto che andare davanti al TAS“, ha esordito il legale. “Jannik dice di sentirsi trattato in modo piuttosto duro ma accetta che ognuno abbia diritto alla propria opinione. I tennisti non hanno l’opportunità di conoscere tutti i dettagli della vicenda, quindi semplicemente esprimono delle opinioni. Ma forse i fatti meriterebbero di essere approfonditi maggiormente“, ha aggiunto.

Credo che i tennisti siano sempre falchi quando è un altro giocatore a essere coinvolto in una situazione simile, cercando di nascondersi quando sono invece loro a essere coinvolti. Tutto questo è molto ingiusto. Jannik è stato giudicato in un processo ‘da manuale’ sin dall’inizio. Non ci sono stati favoritismi. Semplicemente le circostanze della sua positività sono state davvero molto insolite“, ha poi concluso Singer.

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