Per Bellucci c’è poco da fare: l’annuncio è terribile

 

Brutte notizie per il tennista di Busto Arsizio, reduce dall’incredibile cammino di Rotterdam: secondo l’esperto la strada si fa dura

Il tennis non è come il calcio. E non solo perché nel primo caso si parla di uno sport individuale e nel secondo di una disciplina collettiva. Sebbene siano però molto diversi, anche quando si tocca l’argomento arbitrale (raramente nel tennis il giudice di sedia è  realmente decisivo nel determinare l’esito di un confronto, a differenza di come alcune volte accade nel calcio) i due sport hanno qualcosa in comune. Per lo meno nella percezione di chi li racconta portando avanti una determinata tesi.

Mattia Bellucci sconsolato
Per Bellucci c’è poco da fare: l’annuncio è terribile (Ansa Foto) – Tennisfever.it

Spesso si dice che nello sport più amato dagli italiani sia difficile coniugare il bel gioco con i tre punti. Specialmente in epoca moderna, chi cerca lo spettacolo, chi gioca con un modulo super offensivo tenendo molto alto il baricentro della squadra correndo dei rischi in difesa (magari impostando dal basso con degli enormi rischi di perdere il pallone davanti alla propria porta) raramente s’impone sull’avversario. E se lo fa è solo in determinati incontri, senza riuscire nella comunque difficile impresa di vincere un titolo, campionato o coppa che sia.

Ecco, anche nel tennis, con le dovute proporzioni, funziona un po’ così. Con le dovute eccezioni, come quelle rappresentate nel soccer dal Manchester City di Guardiola o dal Milan di Sacchi, se vogliamo tornare indietro di quasi 40 anni.

Quante volte abbiamo visti tennisti dall’indubbio talento, capaci di colpi incredibili, a cui Madre Natura ha dato in dotazione un braccio dalle mille risorse, capitolare nei momenti decisivi, concretizzando (sia in una singola stagione che nell’arco di una carriera intera) poco rispetto al genio di cui sono in possesso? Non abbiamo aperto questo discorso a caso. L’exploit di Mattia Bellucci in quel di Rotterdam ha infatti aperto un dibattito sulle reali potenzialità del ragazzo di Busto Arsizio.

Puppo, la sentenza su Bellucci è inappellabile

Intervenuto nell’ultima puntata di ‘Tennismania‘, trasmissione del canale YouTube di OA Sport, il giornalista Dario Puppo ha detto la sua sulle possibili prospettive del 23enne lombardo.

Mattia Bellucci esegue un rovescio
Puppo, la sentenza su Bellucci è inappellabile (Ansa Foto) – Tennisfever.it

Bellucci e Shapovalov hanno una cosa in comune, non solo l’essere mancini: quella di ammirare McEnroe, il quale ha detto che il canadese è stato il più vicino al suo gioco, pur essendo inaffidabile nonostante la vittoria a Dallas. Bellucci ha colpito l’attenzione anche per l’outfit simile a quello del grande mancino americano e di Agassi, ma non ci vedo un paragone nel suo tennis oltre al fatto di essere mancino“, ha esordito Puppo.

Il tennis che ha successo è difficile portarlo avanti con il gioco di Bellucci e Shapovalov, ma è una settimana che va in controtendenza. Il tennis a volte è ancora così, anche se è ormai omologato e non si vedono tante differenze“, ha sentenziato Puppo confermando la stessa sensazione che negli anni si è avuta vedendo giocare talenti del calibro di Verdasco, Gulbis, Bublik o lo stesso Nick Kyrgios, al netto di ricordi che ormai affondano nel 2022.

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