L’ultima notizia su Novak Djokovic è stata accolta con grande stupore da tutti i fan del campionissimo serbo.
Novak Djokovic sta lavorando sodo per provare a tornare protagonista dopo un anno complicato, seppure caratterizzato dalla fantastica medaglia d’oro conquistata alle Olimpiadi di Parigi. Nel 2024, infatti, per la prima volta dopo 7 anni il campionissimo serbo ha concluso la stagione senza riuscire a vincere nemmeno un torneo del Grande Slam.

Djokovic ha però fatto capire di essere tornato agli scorsi Australian Open, quando solo un problema fisico alla gamba sinistra lo ha costretto ad arrendersi in semifinale contro Alexander Zverev dopo aver battuto ai quarti di finale Carlos Alcaraz. Tuttavia Nole è rimasto molto soddisfatto del livello del suo gioco a Melbourne e ha ringraziato per questo anche Andy Murray, che il campionissimo serbo ha fortemente voluto come coach.
La collaborazione, stando a quanto riportato dal quotidiano britannico The Times, dovrebbe andare avanti almeno fino al torneo di Wimbledon, che prenderà il via il 30 giugno per concludersi il 13 luglio. Grazie a questa intesa il tennista scozzese ha potuto subito indossare i panni da coach dopo il ritiro dello scorso anno.
Djokovic da non credere: lo ha detto chiaramente
Proprio Murray, intervenuto nel podcast Sporting Misadventures, ha voluto sottolineare i dettagli di questa esperienza al fianco di Novak Djokovic, soffermandosi soprattutto su quanto visto ai recenti Australian Open. Nel corso della chiacchierata l’ex tennista ha spiegato quanto fosse complicato per lui giocare contro il campionissimo serbo, capace di macinare record su record e di conquistare ben 24 tornei del Grande Slam.

Djokovic e Murray si sono affrontati 36 volte: il bilancio è nettamente a favore dell’ex numero uno al mondo, vincitore di ben 25 sfide contro le 11 dello scozzese. Murray ha detto al podcast di aver chiarito a Djokovic tutti gli aspetti che gli rendevano difficile affrontarlo, con la consapevolezza che conoscere questi ‘segreti’ possa aiutare molto Nole: “Mi sarebbe stato di grande aiuto sapere quale parte del mio tennis infastidiva Novak, Roger Federer o Rafael Nadal“.
Sempre Murray ha poi fatto presente quella che a suo dire è stato l’aspetto di Djokovic che lo ha più colpito. L’ex tennista ha suggerito la strategia a Nole e nel giro di un paio di partite il fenomeno serbo è riuscito a eseguire tutto ciò che gli aveva chiesto. “Lo ha fatto grazie alla sua abilità tecnica, al modo in cui colpisce la palla – ha detto Murray nel podcast – Non ha punti deboli“.