Il 23enne mancino, reduce dall’ottimo torneo di Rotterdam, ha svelato le sue aspettative rivelando anche un segreto
E chi se lo sarebbe mai aspettato. Atteso in Olanda per le qualificazioni dell’ABN AMRO Open – torneo già caro a tutti gli appassionati italiani grazie al trionfo di Jannik Sinner nel 2024 – Mattia Bellucci ha superato brillantemente la fase preliminare, accedendo al tabellone principale della prestigiosa competizione.
In pochi avrebbero però creduto che il classe 2001 nativo di Busto Arsizio sarebbe stato capace di spingersi fino alle semifinali, eliminando nell’ordine dapprima l’olandese Rottgering, e poi gente come Daniil Medvedev e Stefanos Tsitsipas. Il russo, letteralmente sorpreso dal gioco quasi anni ’80 dell’estroso azzurro, ha ceduto 6-3 al terzo set, mentre ancor più clamorosa è stata la caduta del greco, travolto 6-4, 6-2 in un match mai in discussione.
Forse anche perché stanco da una settimana che lo aveva visto sul campo già in 5 occasioni (il tabellone delle qualificazioni constava di due incontri), il tennista lombardo ha ceduto di schianto al talento e all’esperienza di Alex De MInaur, che lo battuto nettamente 6-1, 6-2 in una semifinale senza storia.
Il clamoroso exploit di Bellucci a Rotterdam ha consentito all’azzurro di scalare ben 24 posizioni nel ranking: ora il tennista si posiziona alla casella 68, col grande vantaggio di non dover disputare le qualificazioni per entrare nel main draw dei primi due Masters 1000 del 2025, quelli in programma a primavera ad Indian Wells e Miami.
Bellucci e il lascito di Rotterdam: “È una parte fondamentale”
Intervistato da ‘Supertennis‘ nell’àmbito della trasmissione ‘Tennis Talk’, Bellucci ha parlato a cuore aperto delle grandi emozioni provate in terra d’Olanda, in un torneo che finora rappresenta il punto più alto della sua ancor giovane carriera.
“Torno da Rotterdam con un sacco di emozioni positive nonostante l’ultima partita sia stata complicata. Mi sono trovato per la prima volta ad affrontare emozioni incredibili vincendo contro dei Top 10: diciamo che porto a casa, oltre ad informazioni importanti, anche un bagaglio di emozioni significative“, ha esordito il tennista.
“Il divertimento in campo è sempre stata una parte fondamentale. Nell’allenamento la sfida è portare avanti quel che mi viene richiesto, e in quelli a ridosso della partita, contro alcuni sparring, cercavo di rendere tutto più sincronizzato ricercando pochi obiettivi ma con idee chiare perché una mia difficoltà è la capacità di concentrazione. Alcune volte esco dall’obiettivo perché mi concentro solo sul risultato. Questa è stata la sfida, e a Rotterdam siamo riusciti a farlo meglio. Questo però non significa che l’obiettivo sia stato centrato del tutto“, ha concluso Bellucci.
