Il fuoriclasse serbo, pronto a tornare in campo a Doha dopo il forfait di Melbourne, si è raccontato nel corso di un’intervista esclusiva
“L’infortunio è ormai guarito, il mio corpo risponde bene e c’è ancora la voglia di raggiungere grandi traguardi. Spero di poter conquistare il 100esimo trofeo già a Doha: lo sto inseguendo sin da ottobre dello scorso anno, ma so che succederà“. E se lo dice lui, tendenzialmente c’è da crederci.
È un Novak Djokovic alquanto agguerrito quello che si è concesso ai microfoni del quotidiano serbo Vijesti, che ha intercettato il campione a pochi giorni dal suo annunciato ritorno in campo nel prestigioso torneo ATP 500 in Qatar.
Reduce dal polemico ritiro di Melbourne, avvenuto alla fine del primo set perso nella semifinale contro Sascha Zverev, il 24volte campione Slam ha lavorato duramente per bruciare le tappe di un infortunio di cui, per sgomberare il campo da equivoci, ha perfino postato le prove sui suoi account social.
Le accuse di aver abbandonato la contesa per scarsa voglia di competere in precarie condizioni fisiche avevano infatti mandato su tutte le furie il nativo di Belgrado, il cui comportamento era stato stigmatizzato anche da illustri addetti ai lavori nonché da ex campioni della racchetta.
Lui, come al solito, vuole solo far parlare il campo. Quel rettangolo di gioco che però, per sua stessa ammissione, lo vede talvolta protagonista di atteggiamenti sui quali lo stesso diretto interessato ha recitato una sorta di mea culpa nella succitata intervista al giornale serbo.
Djokovic a cuore aperto: “Quando mi comporto così…”
“A volte mi vergogno di ciò che posso fare e di come mi comporto in campo, ma sono anche orgoglioso di poter vivere tutto ciò nel modo più umano e sportivo possibile, stringendo la mano al mio avversario alla fine della partita indipendentemente dal fatto che abbia perso o vinto“, ha avuto modo di confessare Nole nel corso della chiacchierata riportata dal quotidiano.
“Penso che questi siano i valori dello sport, il motivo per cui le persone si identificano con i giocatori, soprattutto in uno sport individuale, dove devi prima battere te stesso e poi il tuo avversario“, ha poi aggiunto Djokovic nella chiosa finale del suo discorso.
Il pluricampione ha poi sottolineato anche il suo ruolo per le giovani generazioni di campioni e non che si avvicinano al nobile sport con la racchetta: “Ho la sensazione di poter continuare a ispirare le giovani generazioni. Questo mi motiva e mi dà forza. Mi piacerebbe che tutti iniziassero a giocare a tennis, ma sarei felice in generale anche se tutti avessero l’opportunità di praticare uno sport. L’attività fisica è fondamentale per la salute e tutto il resto“, ha concluso il serbo.
